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notiziario Giugno 2012 N°6 - EVIDENZE SUL DECLINO COGNITIVO III^ parte - Sul potenziamento cognitivo del Ginseng

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Indice
notiziario Giugno 2012 N°6 - EVIDENZE SUL DECLINO COGNITIVO III^ parte
Comportamento alimentare e declino cognitivo
Lo studio GEM (Gingko Evaluation of Memory)
Sul potenziamento cognitivo del Ginseng
La formula nutrizionale per evitare il decadimento dell’invecchiamento
Vitamine e decadimento cognitivo
Il complesso vitaminico B e il decadimento cognitivo
Vitamina “E” e decadimento cognitivo lieve
Ruolo della vit. “D” sulla funzione cognitiva
Vitamina D materna e sviluppo del linguaggio del nascituro
Rendimento scolastico e vitamina “D”
Vitamina “D” e autismo
Maggiore carenza della Vit. “D” nelle grandi città e negli abitanti delle zone rurali
Panoramica su Vit. “D” e salute pubblica
Vit. “D” e rischio di eventi clinici negli anziani
Ergocalciferolo dei funghi o da supplementi e forme di vit. “D” del siero
Supplementi vitaminici e di minerali e mortalità
Tutte le pagine

Sul potenziamento cognitivo del Ginseng

Il Ginseng è uno dei più popolari integratori a base di erbe utilizzato per la vitalità e il potenziamento cognitivo. Usato nella medicina cinese per migliaia di anni, deriva, in effetti, dalla pianta americana Panax quinquefolius e dalla Panax ginseng asiatica o ginseng coreano, che hanno una composizione chimica in qualche modo simile. L’eleutherococcus senticosus o ginseng siberiano è, invece, una pianta completamente diversa e non contiene gli stessi ingredienti attivi. Le forme di ginseng asiatico e americano contengono i ginsenosidi, ritenuti gli ingredienti attivi che possono avere un effetto antiossidante e attenuare la β-amiloide-tossicità indotta con esito favorevole nel trattamento della MA. Tradizionalmente, gli erboristi hanno sempre attribuito al ginseng la proprietà di combattere diversi disturbi, dalla fatica allo stress, dall'asma al cancro. Nella medicina tradizionale cinese, il ginseng si trova spesso combinato con altre erbe e viene consigliato per ottenere longevità, aumento della forza e della saggezza. Nella letteratura della medicina alternativa è definito un adattogeno per la proprietà di poter aiutare il corpo a far fronte allo stress, sia mentale sia fisico. Negli Stati Uniti, pur in assenza di prove scientifiche degli studi per diverse condizioni, è una delle erbe più popolari. Peraltro, essendo negli stessi studi usato in combinazioni con altre erbe, non è sempre possibile far risultare una sua partecipazione sicura negli esiti di efficacia. Molteplici sono, comunque, le azioni positive che gli si riconoscono: sul sistema immunitario, sul cuore e sull'apparato cardiovascolare, sul metabolismo degli zuccheri, sulla forza e resistenza fisica, sulla fertilità e sulla disfunzione erettile, sul cancro, sui disturbi della menopausa e anche su decadimento cognitivo e sull’Alzheimer. Comunque, è bene tenere a mente che può causare nervosismo, insonnia, soprattutto se assunto a dosi elevate o in combinazione con la caffeina e può determinare interazioni con altri farmaci.



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