La sopravvivenza dei malati di cancro
In linea con quanto riportato in precedenza, l’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) ha riportato i dati riguardanti il 2013 riguardanti i tumori in Italia. Il cancro è ancora la seconda causa di morte nel nostro Paese con il 30% di tutti i decessi dopo le malattie cardiovascolari. Pur tuttavia, chi sopravvive a cinque anni dalla diagnosi ha per alcuni tumori, come quello del testicolo, del corpo dell'utero, il melanoma, i linfomi di Hodgkin e in misura minore quello del colon-retto, prospettive di sopravvivenza vicine a quelle della popolazione che non ha mai avuto una neoplasia. Negli ultimi anni sono complessivamente migliorate le percentuali di guarigione, per cui il 63% delle donne e il 55% degli uomini malati sono ancora vivi a cinque anni dalla diagnosi. In tutto ciò, va riconosciuto, soprattutto, il merito della maggiore sensibilità e adesione alle campagne di screening, con possibilità della diagnosi precoce e della maggiore efficacia delle terapie. Per l’appunto, difatti, se tutti adottassero gli stili di vita corretti e aderissero ai protocolli di screening, quasi il 70% dei tumori potrebbe essere prevenuto o diagnosticato in tempo.
In Italia i valori di sopravvivenza, sostanzialmente in linea con quelli dei Paesi nordeuropei, degli Stati Uniti e dell'Australia, sono aumentati nel corso del tempo e migliorano man mano che ci si allontana dal momento della diagnosi. È particolarmente elevata dopo cinque anni nei tumori più frequenti, come quello al seno con l’87% e quello alla prostata con il 91%.
Carol E. DeSantis dell’American Cancer Society, Atlanta e colleghi, proprio in considerazione del continuo aumento del numero dei sopravvissuti al cancro a causa dell'invecchiamento, della crescita della popolazione e del miglioramento della diagnosi precoce e del trattamento, hanno collaborato con l'American Cancer Society e il National Cancer Institute per una stima del numero dei sopravvissuti al cancro attuali e futuri, utilizzando i dati del SEER (Surveillance, Epidemiology, and End Results). Inoltre, in base alle informazioni contenute nella National Cancer Data Base, del SEER e del SEER-Medicare, hanno descritto i modelli di trattamento attuali per la maggior parte dei tipi di cancro più comuni. Il primo gennaio 2014 quasi 14,5 milioni di americani con una storia di cancro risultavano ancora in vita con previsione di una loro ascesa sino a quasi diciannove milioni entro il primo gennaio 2024. I tre tumori prevalenti più comuni tra i maschi erano quelli della prostata con il 43%, del colon-retto con il 9% e il melanoma con l’8%. Nelle femmine i più prevalenti erano, invece, i tumori maligni della mammella con il 41%, del corpo dell'utero con l’8% e del colon e del retto con l’8%. La distribuzione dei sopravvissuti per età variava notevolmente per tipo di tumore. Ad esempio, la maggior parte dei sopravvissuti al cancro della prostata nel 62% era di età compresa tra i settanta anni o più, mentre solo il 32% dei sopravvissuti per melanoma era in questo gruppo di età più avanzata. Gli Autori affermavano che queste informazioni costituivano per i medici un dato importante per capire i bisogni sanitari e psicosociali dei sopravvissuti al cancro e per valutare e gestire questi problemi in modo proattivo (CA CANCER J CLIN 2014; 00:00–00).