Cancro non più inguaribile e soprattutto prevenibile
Proprio a riguardo di quanto enunciato, torna utile annotare che Francesco Cognetti, oncologo e presidente della fondazione “Insieme contro il cancro”, in occasione della presentazione al ministero della Salute del suo libro in un convegno nazionale giovedì 24 luglio 2014 a Roma, “Il male (in)curabile. I progressi nella lotta contro il cancro e il nuovo ruolo della comunicazione”, ha affermato che oggi giorno si guarisce in oltre il 50% dei casi senza sensazionalismi della malattia.
In particolare, al momento attuale le percentuali di guarigione più elevate si riscontrano con il 91% negli uomini con carcinoma alla prostata, con lo 87% nelle donne con cancro al seno e con il 64% e il 63% negli uomini e nelle donne rispettivamente con cancro del colon-retto. Di recente quindi, per cambiare l'approccio culturale alla malattia e anche per migliorare la consapevolezza dei cittadini rispetto all'importanza e all'efficacia della prevenzione, gli esperti hanno sfidato i media, ammonendoli a non parlare più di male incurabile.
Nel 1970, in effetti, la quota delle percentuali di guarigione della malattia raggiungeva a mala pena il 30 per cento. Nota ancora dolente era, però, il dato dell’aumento esponenziale della sua incidenza a causa del costante invecchiamento della popolazione e del progresso nella diagnosi. Peraltro, per questi stessi motivi le proiezioni del 2020 stimano per l’Italia una quota di 4,5 milioni di casi di tumore, contro i tre del 2013.
Si rendono, quindi, indispensabili un’attenta e oculata prevenzione ed anche una diffusa e corretta informazione a tutti i livelli.
Si è anche valutato che il possibile risparmio dei costi sanitari, che potrebbe essere realizzato nel nostro Paese con le efficaci campagne di prevenzione oncologica, dovrebbe corrispondere in cinque anni a sei miliardi di euro. La cifra, peraltro, con l’estensione delle iniziative a tutti gli Stati membri dell’Europa raggiungerebbe i ben cinquanta miliardi complessivi. In effetti, il costo totale del cancro nel nostro continente ammonta annualmente a 126 miliardi di euro, mentre in Italia è di soli sedici circa. Da notare che nel 2012 le nuove diagnosi di cancro sono state in Europa 3.450.000 con 1.750.000 morti, pari a tre decessi il minuto. Il tumore più costoso si è dimostrato, con i 18.8 miliardi annuali, quello al polmone, seguito da quello al seno con i 15,0, da quello al colon-retto con i 13.1 e da quello alla prostata con gli 8.43. La spesa media europea per la cura di ogni paziente affetto da cancro si è dimostrata pari a 102 euro, con forti variabilità nazionali. Difatti, in Bulgaria è stimata pari a sedici euro, in Polonia a trentasette, in Romania a venti, in Portogallo a cinquantatré, in Gran Bretagna a ottantacinque, in Spagna a novantaquattro, in Francia a centodieci, in Italia a centoquattordici e in Germania a centottantadue.
In conformità a tutto quanto riportato, conviene sempre ribadire che le principali istituzioni e associazioni scientifiche che si occupano di oncologia, tra cui l’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), sono concordi nell’affermare che circa il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile modificando lo stile di vita. In particolare, tale indicazione riveste una certa importanza per i tumori degli organi maggiormente sensibili, quali quello del colon-retto, dello stomaco, della prostata, della mammella, dei polmoni e della pelle.
Le principali misure da adottare sono:
- Abolire il fumo anche passivo, che causa il 25-30% di tutti i tumori. Ogni anno nel mondo si contano tre milioni di decessi per l’uso del tabacco, che riduce mediamente l’aspettativa di vita di otto anni.
- Moderare il consumo di alcol, che aumenta il rischio di cancro del cavo orale, della faringe, dell’esofago e della laringe. Inoltre, in entrambi i sessi si associa anche fortemente all’insorgenza del cancro al fegato e all’intestino e nelle donne a quello della mammella.
- Adottare una dieta a base di frutta e verdure, come quella mediterranea, per il dimostrato forte effetto protettivo contro numerose forme tumorali, in particolare dell’apparato digerente e respiratorio. In effetti, l’alto contenuto in fibre e in vitamine favorisce l’attività antiossidante e la maggior motilità intestinale, che riduce l’assorbimento delle sostanze cancerogene.
- Evitare l’eccesso ponderale e l’obesità. È dimostrato, difatti, che il sovrappeso, uguale o superiore al 40%, determina un rischio più elevato di mortalità per cancro del colon-retto, della prostata, dell’utero, della cistifellea e della mammella. In particolare, gli studi epidemiologici hanno rilevato la correlazione tra i grassi di origine animale e il rischio dei tumori e delle malattie cardiovascolari. L'obesità, in effetti, come principale causa evitabile di cancro, sta sorpassando rapidamente il tabacco.
- Evitare la sedentarietà e praticare attività fisica. I sedentari, difatti, presentano il 20-40% di probabilità maggiori di ammalarsi. Al contrario, l’attività fisica praticata ha un effetto protettivo sin dalla giovane età e dura nel tempo.
- Proteggersi dai raggi solari ed evitare lampade solari facendo attenzione ai nèi e ai noduli cutanei.
- Fare attenzione alle malattie sessualmente trasmissibili, considerando che il 15-20% dei tumori deriva da infezioni che possono essere prevenute.
- Evitare l’uso delle sostanze dopanti. Difatti, gli steroidi anabolizzanti aumentano il rischio dei tumori, in particolare di quelli del fegato, della prostata e dei reni. Peraltro, le probabilità aumentano con gli anni di assunzione. Il GH/IGF1, ormone della crescita, può essere causa del linfoma e del cancro al seno, al colon e alla prostata. Le eritropoietine, invece, possono causare disordini ematologici.