Attività fisica vs intervento strutturato in anziani
Peraltro, Van Roie E della Leuven Catholic University e colleghi hanno studiato un gruppo LIFE di sessanta sedentari anziani, che partecipavano a un intervento sullo stile di vita con attività fisica, e un altro STRU di sessanta con intervento di esercizio strutturato, confrontati nei termini d’idoneità fisica e dei fattori di rischio cardiovascolare con un gruppo CO di sessantasei di controllo (J Aging Phys Act. 2010 Jul;18(3):335-52). I partecipanti erano stimolati a integrare l'attività fisica della loro routine quotidiana in conformità a un programma individualizzato domiciliare. Il gruppo STRU completava cinque sessioni di allenamento controllate ogni due settimane in un centro fitness. Entrambi gli interventi duravano undici mesi ed erano focalizzati sulla resistenza, sulla forza, sulla flessibilità e sugli esercizi posturali / di equilibrio. I risultati rilevavano uguale efficacia degli interventi nel migliorare le prestazioni funzionali. Tuttavia, lo STRU era più efficace nel migliorare la Life Fitness cardiorespiratoria e muscolare. Con lo STRU, che migliorava il colesterolo totale e le HDL, emergevano effetti limitati sul rischio cardiovascolare.
Lo stesso gruppo di studio con Joke Opdenacker del Katholieke Universiteit Leuven, Belgium, per valutare gli effetti a lungo termine dell’intervento sullo stile di vita e di quelli di un esercizio strutturato sulla forma fisica e sui fattori di rischio cardiovascolare negli anziani, ha studiato, di poi, 186 uomini e donne sedentari sani, di età tra i sessanta e gli ottantatré anni, stimolati, secondo un programma domiciliare sostenuto da chiamate telefoniche, a uno stile di vita integrato con attività fisica (J Am Geriatr Soc. 2011 Sep;59(9):1602-11). L'intervento strutturato, invece, consisteva in tre sedute settimanali sotto la supervisione di un centro fitness. Entrambi gli interventi sono durati undici mesi e focalizzati sulla resistenza, forza, flessibilità, e su esercizi posturali e di equilibrio. Erano misurati prima (pre-test), alla fine (11 mesi, post test) e un anno dopo il termine degli interventi (23 mesi di follow-up): il fitness cardiorespiratoria, la forza muscolare, le prestazioni funzionali, la pressione sanguigna e la composizione corporea. Si rilevava nel post-test del follow-up una diminuzione del fitness cardiorespiratorio, di quello muscolare e delle prestazioni funzionali nel gruppo d’intervento strutturato, ma non in quello di controllo o d'intervento sullo stile di vita. A ventitré mesi, i partecipanti di entrambi i gruppi mostravano ancora miglioramenti nel fitness cardiorespiratorio. Inoltre, il gruppo strutturato mostrava a lungo termine miglioramenti del fitness muscolare, mentre il gruppo dello stile di vita mostrava miglioramenti a lungo termine nelle prestazioni funzionali. Non vi erano effetti a lungo termine sulla pressione arteriosa o sulla composizione corporea. In conclusione, i risultati, secondo gli Autori, avrebbero evidenziato il potenziale di un centro strutturato basato su intervento di fitness e di un programma domiciliare basato sul cambiamento dello stile di vita nella battaglia contro l'inattività negli adulti più anziani. Peraltro, i programmi sullo stile di vita sarebbero particolarmente preziosi perché richiedono, con abbattimento dei costi, minori risorse e tempo da parte delle istituzioni e degli operatori sanitari.
I benefici dell'attività fisica sono particolarmente importanti per gli anziani di sessantacinque anni e oltre che, in rapida crescita nei paesi industrializzati, tendono a presentare nell'88% dei casi almeno una condizione cronica di salute. La ricerca ha dimostrato che gli interventi di esercizio in centri strutturati e quelli di stile di vita in casa sono entrambi in grado di migliorare le prestazioni funzionali e la forma fisica degli adulti più anziani.