Le raccomandazioni 2012 dell’USPSTF sull’obesità degli adulti
L’USPSTF (U.S. Preventive Services Task Force) ha, sulla base delle evidenze pubblicate e accumulate dal 2003, aggiornato le raccomandazioni dell’obesità degli adulti dai diciotto anni e oltre, puntando soprattutto sulla prevenzione sanitaria (AHRQ Publication No. 11-05159-EF-3. June 2012.). In sintesi esse hanno confermato che:
- Bisogna prescrivere la terapia farmacologica solo in combinazione con la promozione di sane abitudini alimentari e di attività fisica.
- Si può prendere in considerazione la chirurgia bariatrica negli adulti con un IMC ≥ 40 kg per m2, o in quelli con un IMC ≥ 35 kg per m2 con malattie correlate all'obesità, come il diabete di tipo 2 o l’apnea ostruttiva nel sonno.
- Si deve consigliare di consumare non più di una porzione il giorno di bevande zuccherine e/o analcoliche, sportive, succhi di frutta.
- Gli interventi comportamentali intensivi, comprendenti più componenti, possono portare a una perdita di peso medio dai quattro ai sette kg, oltre a un miglioramento della glicemia e degli altri fattori di rischio cardiovascolare.
- Gli interventi comportamentali combinati con i farmaci determinano anch’essi la perdita di peso e i cambiamenti favorevoli degli zuccheri nel sangue. Tuttavia, la mancanza di dati a lungo termine sulla sicurezza, sui rapporti con l’insufficienza epatica nei pazienti trattati con orlistat e la mancanza dell’approvazione dell'uso della metformina nella cura dell'obesità non permettono di affermare questa combinazione.
- Gli interventi comportamentali multicomponenti per gli adulti obesi, comunque, possono portare a una perdita di peso media dai quattro ai sette kg, pari a 8,8-15,4 lb.
- Le prove dirette circa l'efficacia di questi interventi a lungo termine sui risultati della salute sono inadeguate, come ad esempio per quanto riguarda la mortalità, le malattie cardiovascolari e le ospedalizzazioni.
- Gli studi disponibili, peraltro, non consentono di valutare gli effetti degli interventi nei pazienti che sono in sovrappeso e, quindi, non obesi.
- Gli obesi adulti, che ricorrono ai medici per la cura preventiva, dovrebbero essere sottoposti a uno screening per l'obesità con calcolo dell’IMC.
- Le evidenze suggeriscono che in alcune sottopopolazioni di pazienti la circonferenza della vita può essere un'alternativa accettabile, se non migliore della misurazione dell’IMC.
- I medici devono offrire ai pazienti obesi con IMC ≥ 30 kg/m2 un piano d’intervento comportamentale intensivo nei loro studi professionali o in un’altra sede di riferimento.
- Il pericolo per la salute comincia ad aumentare quando i pazienti già sono in sovrappeso con l’IMC 25-29,9 kg/m2. Pur tuttavia, in questi casi le evidenze dell’efficacia dei trattamenti sono scarse.
- Per alcuni obesi i farmaci, o la chirurgia in aggiunta agli interventi comportamentali, possono risultare utili.