Obesità e ipertensione arteriosa
L’obesità correlata all’ipertensione è ormai sempre più riconosciuta come un fenotipo distinto con richiesta di un particolare approccio gestionale clinico, diagnostico e terapeutico. Il datamonitor dell’ottobre 2011, riportando la stima del 2010 pari a 210 milioni di casi d’ipertensione nei sette principali paesi economicamente più sviluppati (Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania, Italia, Spagna, e Regno Unito), ha previsto una sua crescita progressiva soprattutto a causa dell'aumento dei livelli dell’obesità, della sviluppo demografico della popolazione e degli stili di vita sedentari.
Spesso, però, si realizza la combinazione di obesità e ipertensione associata ad anomalie metaboliche, quali i trigliceridi alti, i bassi livelli di colesterolo HDL e l’elevata glicemia a digiuno. Si rende concreta, di fatto, la sindrome metabolica con un alto rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari e il diabete mellito.
D’altro canto il World health statistics 2012 report sulla salute mondiale ha messo in primo piano il problema crescente delle malattie non trasmissibili. In particolare, è stato riportato che in tutto il mondo un adulto su tre ha una pressione arteriosa alta, causa di circa la metà di tutti i decessi per ictus e malattie cardiache. Né sono esclusi da questo panorama i paesi a basso e medio reddito, tanto che in alcuni stati africani la metà della popolazione adulta è ipertesa. Gli ultimi dati a livello mondiale riportano, infatti, che:
- Circa un miliardo di persone soffre d’ipertensione e di questi due terzi risiedono nei paesi in via di sviluppo.
- L'ipertensione è una delle più importanti cause di morte prematura nel mondo con trend in aumento, per cui si stima che nel 2025 ben 1.560 milioni di adulti saranno ipertesi.
- L'ipertensione è la principale causa di malattie cardiovascolari.
- Le persone con ipertensione hanno maggiore probabilità di sviluppare il diabete e le sue complicanze.
- L’alta pressione sanguigna, chiamata il "killer silenzioso", spesso non ha segni o sintomi premonitori e molte persone non si rendono conto di averla.
Per questo è importante controllare regolarmente la pressione sanguigna.
Peraltro, non a caso, nello stesso rapporto si rilevava che in ogni regione del mondo l'obesità era raddoppiata tra il 1980 e il 2008. A seguito di ciò, oggi mezzo miliardo di persone, pari al 12% della popolazione mondiale, può essere considerato affetto dall’obesità. I più alti livelli si sono riscontrati nelle Americhe con il 26% degli adulti e il più basso nel Sud-Est Asia con solo il 3% degli obesi. Peraltro, in tutte le parti del mondo le donne hanno maggiori probabilità di essere obese rispetto agli uomini e, quindi, a maggior rischio di diabete, di malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro.