Supplementazione di vit. D più calcio e funzione delle cellule β
Joanna Mitri del Tufts Medical Center, Boston e collaboratori, sempre sulla base della ancora non piena evidenza degli studi osservazionali che hanno rilevato un più alto rischio di diabete di tipo 2 in caso di una carenza di vitamina “D” e di calcio, hanno voluto valutare se la supplementazione ad hoc potesse migliorare l'omeostasi glucidica negli adulti ad alto rischio della malattia (Am J Clin Nutr 2011 94: 486-494). Hanno, così, randomizzato novantadue adulti d’età media di cinquantasette anni, con un indice di massa corporea media di trentadue e di emoglobina glicata 5,9%, in doppio cieco, con controllo con placebo a colecalciferolo 2.000 UI/die o carbonato di calcio 400 mg due volte al giorno per sedici settimane. L'outcome primario era rappresentato dal cambiamento nella funzione delle cellule β pancreatiche, misurata dal disposition index, derivato nell’IVGTT dal prodotto fra AIRg e SI e basato sull’assunto che l’adattamento della β cellula all’insulino-resistenza segue una precisa legge iperbolica. Altri risultati sono stati la risposta insulinica acuta, la sensibilità all'insulina e le misure della glicemia. Il disposition index aumentava nel gruppo con interazione vitaminica, mentre diminuiva in quello senza (variazione media aggiustata ± SE: 300 ± 130 rispetto ai -126 ± 127, rispettivamente, p = 0,011). Spiegazione di ciò era data dal miglioramento della secrezione insulinica (62 ± 39 rispetto ai -36 ± 37 mU • L-1 • min, rispettivamente, p = 0,046). L’HbA1c aumentava di meno, ma non significativamente, nel gruppo con vitamina “D” rispetto a quello senza (0,06 ± 0,03% rispetto a 0,14 ± 0,03%, rispettivamente, p = 0,081). Non si segnava alcuna differenza significativa dei risultati in rapporto al calcio. Tale studio permetterebbe, quindi, di concludere che negli adulti a rischio di diabete di tipo 2 l'integrazione a breve termine con colecalciferolo migliorerebbe la funzione delle cellule β, mentre avrebbe un effetto marginale nell’attenuare l'aumento della HbA1c.