Supplementazione di vitamina D per neonati e le madri che allattano
Il latte umano, che contiene in genere una concentrazione di vitamina “D” di 25 UI per litro o meno, spesso non è sufficiente a mantenere da solo i livelli della sostanza nel neonato per cui molte madri che allattano richiedono in via ottimale una supplementazione.
Nel 2003, l'American Academy of Pediatrics raccomandava 200 UI di vitamina “D” da utilizzare come integrazione per tutti i neonati dai primi due mesi dalla nascita, ma più recentemente, nel 2008, la dose è stata portata a un minimo di 400 UI/die durante i primi giorni di vita per prevenirne la carenza e, quindi, il rachitismo. Oltre a tale malattia e al rischio di sviluppo del DM di tipo I, possono, peraltro, derivare dai livelli insufficienti di vitamina nei bambini e le loro madri altre condizioni di salute sia in fase pediatrica sia nell’adulto. Per tale motivo le organizzazioni sanitarie nazionali, come nel 2007 la Canadian Pediatric Society, hanno consigliato fino a 2000 UI di vitamina “D3” per le mamme in gravidanza e in allattamento con esami del sangue periodici per controllarne i livelli insieme al calcio. Da ricordare che i medici dovrebbero controllare la 25-OH-D sierica e non la 1,25-OH2-D nei neonati con disturbi di malassorbimento o che assumono farmaci anticonvulsivanti perché potrebbe essere necessaria un’ulteriore integrazione superiore alle 400UI/die. I valori attualidi25-OH-D che determinano sufficienza nei bambini sono corrispondenti ai 20 ng /ml come per gli adulti. Importante è, in ogni caso, fare massima attenzione alle varie cause di carenza di vitamina.
Adeguate quantità di vitamina possono essere, comunque, raggiunte con l’uso dei prodotti attualmente disponibili multivitaminici contenenti 400 UI.