Carico glicemico e recidiva/sopravvivenza nei pazienti con tumore del colon
Nonostante i progressi nello screening e nella prevenzione, nella diagnosi precoce, nella terapia adiuvante e nel trattamento della malattia metastatica, nelle società economicamente avanzate il cancro del colon-retto rimane la seconda causa di morte.
Negli Stati Uniti si contano circa 143.000 casi con 52.000 decessi attesi nel 2012. È ben noto che i tumori del colon-retto sono molecolarmente eterogenei, derivanti da diversi percorsi, essendo ogni tumore caratterizzato da tutta una serie di cambiamenti genetici. Quando confinato all'intestino e ai linfonodi regionali, il cancro colorettale è altamente curabile con una combinazione di terapie locali, affidate soprattutto alla chirurgia e alla radioterapia, e sistemiche. Tra i pazienti con tumore del colon in stadio III, circa il 70% può essere curato con la chirurgia seguita dalla chemioterapia adiuvante.
Jeffrey A. Meyerhardt della Dana-Farber Cancer Institute, Boston – USA e collaboratori, per meglio chiarire l'influenza del carico glicemico sulle relative misure di sopravvivenza nei pazienti affetti da cancro del colon, hanno condotto uno studio prospettico osservazionale su 1.011 malati in stadio III con segnalazione della dieta alimentare durante i sei mesi dopo la partecipazione a una prova di chemioterapia adiuvante (JNCI J Natl Cancer Inst (2012) doi: 10.1093/jnci/djs399). In particolare, gli Autori hanno esaminato con i rischi proporzionali di regressione di Cox l'influenza del carico glicemico, dell’indice glicemico, del fruttosio e dell’assunzione dei carboidrati sulla ricorrenza del cancro e sulla mortalità.
I pazienti, affetti da cancro del colon in fase III del quintile più alto di carico glicemico alimentare, sperimentavano un hazard ratio (HR) per la sopravvivenza libera da malattia di 1.79 (95% intervallo di confidenza [IC] = 1,29-2,48), rispetto a quelli nel quintile più basso (p attraverso i quintili <.001). L’aumento del carico glicemico si associava a svantaggi simili nei riguardi del periodo libero da recidiva (p attraverso i quintili <0,001) e della sopravvivenza globale (p attraverso i quintili <.001). Queste associazioni differivano statisticamente e significativamente in rapporto all'indice di massa corporea (BMI) (p per l’interazione = 0,01). Invece, il carico glicemico non correlava con la sopravvivenza libera da malattia nei pazienti con BMI <25kg/m2, mentre il più alto carico glicemico era statisticamente e significativamente associato a peggiore sopravvivenza libera da malattia tra i partecipanti in sovrappeso o obesi (BMI ≥ 25kg/m2; HR = 2.26; 95 % IC = 1,53-3,32; p attraverso i quintili <.001). L’aumento dell'assunzione totale dei carboidrati era analogamente associato a un tasso inferiore libero da malattia, da recidiva e a un’inferiore sopravvivenza globale (p attraverso i quintili <.001).
In conclusione, il carico glicemico della dieta superiore e l’assunzione totale di carboidrati erano statisticamente e significativamente associati a un aumentato rischio di recidiva e di mortalità nei pazienti con tumore del colon in stadio III. Questi risultati, secondo gli Autori, avrebbero supportano il ruolo dei fattori di equilibrio energetico nella progressione del cancro del colon, potendo offrire potenziali opportunità per migliorare la sopravvivenza del paziente.