Raccomandazioni dietetiche europee e dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
In Europa le malattie non trasmissibili legate alla dieta e allo stile di vita, come l'obesità, le malattie cardiache, il diabete e il cancro, costituiscono da qualche tempo i principali problemi di salute pubblica. Orbene sembra ormai appurato che queste condizioni possono derivare in parte da un eccesso di assunzione dei nutrienti calorici, come pure da una carenza di alcuni micronutrienti.
Pertanto, dietro la scorta di questa premessa, quasi tutti i paesi europei hanno sentito la necessità di sviluppare le FBDG (Food-Based Dietary Guidelines), basate sul principio di fornire una guida per una dieta sana e bilanciata di aiuto a mantenere il benessere. Tutte le raccomandazioni comuni includono, comunque, il consumo di molta frutta, verdura e carboidrati complessi, scegliendo alimenti con scarsità di grassi saturi, di sale e di zucchero. Pur tuttavia, le linee guida dietetiche tendono a concentrarsi sui rapporti tra la dieta e le malattie di particolare rilevanza per una specifica popolazione. In questo contesto, nella maggior parte degli Stati membri dell'UE il sovrappeso e l'obesità, le malattie cardiovascolari, il cancro, l'ipertensione, la dislipidemia, il diabete di tipo 2 e l'osteoporosi possono considerarsi gli importanti problemi di salute pubblica relativi alla dieta. Però, la prevalenza di queste condizioni varia notevolmente da paese a paese. In effetti, per le popolazioni europee è stato anche identificato un certo numero di sostanze nutritive per le quali vi è evidenza di squilibrio dietetico che potrebbe influenzare lo sviluppo delle condizioni patologiche. Si tratta, invero, di sostanze nutritive consumate in quantità eccessive con sproporzione di riserva energetica, come i grassi totali, gli acidi grassi saturi e trans, gli zuccheri e il sale. Potrebbe trattarsi, al contrario, di alimenti il cui apporto potrebbe essere inadeguato, come gli acidi grassi insaturi, le fibre alimentari, l’acqua, la vitamina D, l’acido folico, il potassio, il calcio, il ferro, lo iodio. Il verificarsi di tali squilibri nutrizionali varia da paese a paese e le differenze richiedono che le linee guida dietetiche su base alimentare debbano essere stabilite localmente.
In Italia l'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) è l’unico ente le cui attività di ricerca, formazione e divulgazione sono rivolte allo studio dei cibi e del loro ruolo nel mantenimento della salute e nella prevenzione del rischio di malattie correlate all’alimentazione. È un ente pubblico di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’INRAN pubblica periodicamente linee guida per una sana alimentazione italiana, prodotte da un gruppo di esperti al fine di suggerire i comportamenti che si riferiscono a:
1. controllare il peso e mantenersi sempre attivi,
2. consumare più cereali, legumi, ortaggi e frutta,
3. scegliere la qualità e limitare la quantità dei grassi,
4. mantenere nei giusti limiti gli zuccheri, i dolci e le bevande zuccherate,
5. bere ogni giorno acqua in abbondanza,
6. usare poco sale,
7. controllare la quantità delle bevande alcoliche,
8. variare spesso le scelte a tavola,
9. seguire consigli speciali per delle condizioni speciali,
10.ricordare che la sicurezza dei cibi dipende anche da chi li consuma.