Sei qui: Notiziario AMEC Anno 2013 notiziario Settembre 2013 N.8 ALIMENTAZIONE E SALUTE: L’ACIDO LINOLEICO CONIUGATO - Acido linoleico coniugato e cancro al colon - retto

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notiziario Settembre 2013 N.8 ALIMENTAZIONE E SALUTE: L’ACIDO LINOLEICO CONIUGATO - Acido linoleico coniugato e cancro al colon - retto

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Indice
notiziario Settembre 2013 N.8 ALIMENTAZIONE E SALUTE: L’ACIDO LINOLEICO CONIUGATO
Proprietà del CLA (acido linoleico coniugato)
Le fonti dell’acido linoleico coniugato
Effetti generali dell’acido linoleico coniugato sulla salute
Acido linoleico coniugato, infiammazione e obesità
Acido linoleico coniugato e aterosclerosi cardiovascolare
Acido linoleico coniugato e malattie infiammatorie intestinali
Acido linoleico coniugato e cancro
Acido linoleico coniugato e cancro al seno
Acido linoleico coniugato e cancro al colon - retto
CLA ed epatoma umano
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Acido linoleico coniugato e cancro al colon - retto

Su altro fronte di ricerca, Susanna C Larsson del Karolinska Institutet, Stockholm – Sweden e collaboratori hanno valuto esaminare in modo prospettico le associazioni tra il consumo alimentare a lungo termine dei prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi e, quindi di CLA, con l'incidenza del cancro del colon-retto (Am J Clin Nutr October 2005 vol. 82 no. 4 894-900).

Gli Autori hanno, così, arruolato 60.708 donne di età compresa tra i quaranta e i settantasei anni che partecipavano alla Swedish Mammography Cohort. Il consumo dei prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi era valutato al basale nel periodo 1987-1990 e di nuovo nel 1997. Si accertavano 798 casi di tumore del colon-retto nel corso di un follow-up medio di 14,8 anni. Dopo aggiustamento per l’età e gli altri fattori confondenti potenziali, le donne che consumavano quotidianamente quattro o più porzioni di latticini ad alto contenuto di grassi, compreso il latte intero pieno di grassi, formaggio, panna, panna acida e burro, presentavano un rapporto di frequenza multivariata del tumore colorettale di 0.59 (IC 95%: 0,44, 0,79, P = 0.002), rispetto a quelle che ne consumavano meno di una porzione / die. Ogni incremento di due porzioni corrispondeva, peraltro, a una riduzione del 13% del rischio del cancro del colon-retto (rate ratio multivariata: 0,87, IC 95%: 0,78, 0,96). In un confronto tra i due quartili estremi di assunzione del CLA la rate ratio multivariata del cancro del colon-retto era pari a 0,71 (IC 95%: 0.55, 0.91, P = 0,004).
In conclusione, questi dati prospettici indicavano che un elevato consumo di latticini ad alta percentuale di grassi e di CLA poteva ridurre il rischio di cancro del colon-retto.
Pierre AS dell’Université de Bourgogne, France e collaboratori, considerando che gli effetti antitumorali del CLA differiscono in ragione della sede della neoplasia e dei suoi isomeri, hanno effettuato uno studio sui meccanismi d’induzione di morte delle cellule tumorali del colon da parte dei CLA, c9, t11 e t10, c12 (Biochim Biophys Acta. 2013 Apr;1831(4):759-68). Gli Autori innanzitutto dimostravano, così, che solo il trattamento per settantadue ore con 25 and 50μM di CLA t10, c12 innescava l’apoptosi nelle cellule tumorali del colon, senza influenzare la vitalità delle cellule epiteliali normali. L'esposizione al CLA t10, c12 delle cellule del cancro del colon attivava, in effetti, l’ER stress (endoplasmic reticulum stress), caratterizzato da un’induzione della fosforilazione dell’eIF2α (eukaryotic translation initiation factor 2 alpha), in giunzione all’espressione della XBP1 (X-box binding protein 1) mRNA e della CHOP (C/EBP homologous protein). Inoltre, gli Autori evidenziavano che l'inibizione dell’espressione della CHOP e del segnale dello JNK (c-Jun N-terminal kinases) diminuiva la morte delle cellule tumorali mediata dal CLA t10, c12. Infine, dimostravano che l'induzione della CHOP da parte del CLA t10, c12 dipendeva dalla produzione dei ROS (reactive oxygen species) e che l'antiossidante N-acetil-cisteina riduceva l’induzione della morte cellulare legata alla CHOP. In conclusione, questi risultati evidenziavano che il CLA t10, c12 esercitava il suo effetto citotossico attraverso la generazione dei ROS e un’apoptosi successiva dipendente dall’ER stress nelle cellule tumorali del colon.
Mohammad Mohammadzadeh della Tabriz University of Medical Sciences, Iran e collaboratori proponendosi di determinare l'effetto della supplementazione del CLA sui fattori infiammatori e sulle MMP (matrix metalloproteinase) nei pazienti affetti da cancro del retto sottoposti a chemio radioterapia, hanno randomizzato, in doppio cieco in uno studio pilota controllato con placebo, trentaquattro pazienti volontari (Integr Cancer Ther. 2013 May 8).  Gli Autori hanno, così, assegnato per sei settimane al gruppo CLA sedici pazienti che ricevevano 3 g CLA / die e al gruppo placebo altri diciotto trattati con capsule di olio di girasole. La supplementazione è iniziata una settimana prima della RT ed è continuata per tutti i giorni del trattamento. Prima e dopo l'intervento erano misurati: il TNF-α (tumor necrosis factor α) nel siero, l’IL-1β (interleukin 1β), l’IL-6, la MMP-2, la MMP-9 e la hs-CRP (high-sensitivity C-reactive protein), rispettivamente mediante il kit ELISA (enzyme-linked immunosorbent assay) e il metodo immunoturbidimetrico. Erano, quindi, utilizzati t test indipendenti e appaiati per confrontare i parametri rispettivamente tra e all'interno dei gruppi. Nel gruppo CLA i livelli medi di TNF-α, IL-1β, hsCRP, MMP-9 e MMP-2 si riducevano in maniera non rilevante. Tuttavia, si osservavano variazioni significative delle concentrazioni del TNF-α (P = 0,04), della hsCRP (p = 0,03) e della MMP-9 (P = 0,04) nel gruppo CLA, rispetto al placebo. La media dell’IL-6 nel siero rimaneva, invece, invariata nel gruppo CLA, mentre aumentava notevolmente in quello placebo.
In conclusione, secondo gli Autori i risultati dimostravano che il CLA migliorava i fattori infiammatori, la MMP-2 e la MMP-9, come biomarker dell’angiogenesi e dell’invasione tumorale. Il CLA sembrava poter offrire al trattamento del cancro rettale una nuova indicazione complementare per ridurre l’invasione tumorale e la resistenza alle cure.



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