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notiziario Luglio 2013 N.7 PRODOTTI LATTIERO-CASEARI E MALATTIE CRONICO-DEGENERATIVE - Latticini e rischio di cancro del colon-retto

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Indice
notiziario Luglio 2013 N.7 PRODOTTI LATTIERO-CASEARI E MALATTIE CRONICO-DEGENERATIVE
Prodotti lattiero-caseari e malattie cronico-degenerative
Consumo di prodotti lattiero-caseari e resistenza insulinica
Latte, assunzione di calcio e metabolismo lipidico
Prodotti lattiero-caseari, peso corporeo e circonferenza vita
Consumo di latte/latticini e malattie cardiometaboliche
Prodotti lattiero-caseari e cancro
Prodotti lattiero-caseari e recidiva/mortalità del cancro al seno
Prodotti lattiero-caseari e cancro alla prostata
Consumo di latte e di prodotti lattiero-caseari e rischio di cancro alla vescica
Latticini e rischio di cancro del colon-retto
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Latticini e rischio di cancro del colon-retto

Il cancro colorettale secondo le stime globali per il 2008 è in tutto il mondo il terzo tipo più comune di neoplasia maligna con circa 1,2 milioni di nuovi casi diagnosticati, pari al 9,7% di tutti i tumori. Peraltro, i rapporti di molti paesi hanno descritto divergenti tassi di incidenza anche in rapporto alla sede. Pur tuttavia, si è descritto da più parti  un aumento percentuale di tumori prossimali con un cambiamento d’incidenza assoluto da sinistra a destra. Le ragioni di questa tendenza non sono ben comprese, ma sembrano essere in relazione alla funzione fisica, alla vascolarizzazione, alle caratteristiche istologiche, all’innervazione e anche alla derivazione segmentaria del tratto primitivo intestinale nell'embrione.
I confronti hanno anche dimostrato che i tumori del colon prossimale tendono ad avere differenti caratteristiche molecolari con una più alta percentuale di instabilità micro satellitare.  Hanno anche maggiori probabilità di avere il CIMP (CpG Island Methylator Phenotype) e il Ki-rasmutations dei tumori del colon e del retto distale. Diverse condizioni ecologiche, comportamentali e anche di tipo migratorio hanno fornito una forte evidenza che i fattori ambientali, tra cui lo stile di vita, sono probabilmente i principali determinanti del rischio del cancro del colon-retto. È stato stimato che il 45% di tutti i  casi di cancro del colon-retto possono essere prevenuti nelle popolazioni ad alto rischio attraverso modificazioni della dieta, delle abitudini dell’attività fisica e del controllo del peso. Secondo secondo rapporto del WCRF / AICR  (World Cancer Research Fund / American Institute for Cancer Research), pubblicato nel 2007, vi sono prove convincenti che le fibre alimentari proteggano contro il cancro del colon-retto e che, di converso, la carne rossa trasformata e l’alcool, soprattutto negli uomini, aumentino il rischio della malattia. Si affermava anche che l'assunzione del latte probabilmente proteggerebbe contro il cancro del colon-retto, ma non vi era prova indicativa che l'assunzione del formaggio potesse aumentarne il rischio.
D’altro canto, si afferma che l'aglio, il latte e il calcio probabilmente proteggano contro il cancro colorettale. Pur tuttavia non sono state evidenziate distinzioni di sede del cancro. I prodotti caseari, in particolare, sono stati, invece, segnalati come fattori protettivi contro il rischio del cancro colorettale, soprattutto in virtù del loro elevato contenuto di calcio. Questo ione può, infatti, legare gli acidi biliari secondari proinfiammatori e gli acidi grassi ionizzati, riducendo, così, la proliferazione cellulare e promuovendo la differenziazione cellulare. Tuttavia, alcuni prodotti lattiero-caseari, come ad esempio alcuni formaggi e creme, hanno anche un alto contenuto di grassi che, aumentando i livelli di acidi biliari nel colon, potenzialmente potrebbero potenziare il rischio della neoplasia. Peraltro, gli studi epidemiologici sui latticini e sul rischio di cancro del colon-retto hanno fornito risultati contrastanti.
            Aune D dell’Imperial College London – UK e collaboratori, sulla base di precedenti studi che avevano indicato un'associazione tra l'assunzione dei latticini e il rischio del cancro del colon-retto, hanno condotto una revisione sistematica e una meta-analisi per chiarire la forma della relazione dose-risposta (Ann Oncol. 2012 Jan;23(1):37-45). Gli Autori hanno, così, condotto una ricerca bibliografica sino al maggio 2010, utilizzando un modello a effetti casuali per la sintesi dei rischi relativi (RR). S’includevano, quindi, diciannove studi di coorte.

La sintesi RR per 400 g / die del totale dei prodotti lattiero-caseari era 0.83 (IC 95% [intervallo di confidenza]: 0,78-0,88, I2 = 25%), per 200 g / die di assunzione di latte 0.91 (IC 95%: 0,85-0,94, I2 = 0%) e di 0,96 (IC 95%: 0,83-1,12, I2 = 28%) per 50 g / die di formaggio. Le associazioni inverse si osservavano in entrambi uomini e donne, ma erano limitate al cancro del colon. Non c'era evidenza di un'associazione non lineare tra il latte e il totale dei prodotti lattiero-caseari e il rischio di cancro del colon-retto (P <0.001). Peraltro, le associazioni inverse sembravano essere più forti alla più alta gamma di assunzione.

            In conclusione, la meta-analisi mostrava che il latte e i prodotti lattiero-caseari totali, ma non il formaggio o altri prodotti, erano associati a una riduzione del rischio di cancro del colon-retto.
            Anette Hjartåker dell’University of Oslo - Norway e collaboratori hanno voluto verificare nella letteratura sino all’8 ottobre 2012 la responsabilità dei fattori di rischio di stile di vita sullo spostamento dell'incidenza da destra a sinistra del cancro del colon (Journal of OncologyVolume 2013 (2013), Article ID 703854, 14 pages). Gli Autori hanno, così, incluso nella loro revisione trentadue studi prospettici di coorte con le stime in rapporto al sesso per ogni fattore di rischio. Per l'alcol, si evidenziava una più forte associazione con il cancro del retto rispetto a quello del colon e per la carne una correlazione alquanto più forte con il colon distale e del retto, rispetto a quello del colon prossimale. Per le fibre, il latte e il calcio vi erano solo piccole differenze di rischio relativo in tutti siti. Per l'aglio non era possibile alcuna affermazione.
            In conclusione, per alcune componenti della dieta le associazioni con il rischio di cancro del retto e del colon distale apparivano più forti rispetto a quello prossimale.



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