Il cancro nell’accezione comune
L'oncologo R.A. Willis definì in patologia, in forma poi accettata a livello internazionale, il termine tumore, derivato dal latino tumor, come l’equivalente di rigonfiamento. Usò anche la denominazione di neoplasia, dal greco νεοπλασία, per definire una nuova formazione o una massa anormale di tessuto che cresceva in eccesso e in modo disordinato, persistendo in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che ne avevano indotto la formazione. In seguito, si è appurato che la crescita abnorme di un gruppo di cellule a scapito dell'omeostasi tissutale è determinata dalle alterazioni del loro patrimonio genetico ed è alla base di una vasta classe di malattie classificate in rapporto alle loro diverse caratteristiche, ma principalmente in tre modi:
- secondo il tipo istologico originario delle cellule proliferanti, principalmente nel caso dei tumori epiteliali, mesenchimali, delle cellule del sangue o del tessuto nervoso,
- secondo l'aggressività e il decorso clinico previsto, in tumori benigni, non cancerosi, e in maligni, cancerosi o cancro,
- secondo la stadiazione tumorale, o classificazione TNM, per quanto riguarda i tumori maligni.
Le neoplasie maligne sono comunemente chiamate cancro. Esse hanno la caratteristica di invadere e distruggere i tessuti circostanti e possono diffondersi a distanza dalla loro sede di origine, producendo metastasi e, infine, provocare la morte dell'ospite.
Con neoplasia secondaria si definisce, invece, qualsiasi tumore che rappresenta una forma metastatica di un tumore primario.
Il sistema TNM, come definito dall’AJCC (American Joint Committee on Cancer ), è il sistema di stadiazione più comunemente usato e si basa su tre parametri: profondità dell’infiltrazione neoplastica (T), grado di coinvolgimento dei linfonodi regionali (N) e presenza dei siti di malattia a distanza (M). Il parametro T può variare da 1 a 4 in rapporto alla sua dimensione da più piccola a più grande, potendo essere "is" ovvero "in situ". Il T4 solitamente non esprime solo la grandezza, ma anche l'infiltrazione di organi vitali limitrofi. Il parametro N esprime la condizione dei linfonodi in rapporto con il tumore, variando dallo stato indenne di “0” sino alla gravità crescente di “3”. Il parametro M è riferito alle metastasi a distanza, variando da “0” per loro assenza o di “1” per la loro presenza. Si adotta una descrizione con una "x" a termine in caso di mancata nozione dell'esatta estensione a distanza della malattia, indicando che sono necessari ulteriori esami di approfondimento.
Il termine “G” esprime il grado di aggressività del tumore o di differenziazione cellulare della neoplasia e può estendersi da “1” a “4”.