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notiziario Gennaio 2013 N.1 COMPLESSITÀ DELL’OBESITÀ: Struttura e fisiopatologia del tessuto adiposo - Tecniche di valutazione del grasso viscerale

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Indice
notiziario Gennaio 2013 N.1 COMPLESSITÀ DELL’OBESITÀ: Struttura e fisiopatologia del tessuto adiposo
Il tessuto adiposo
Dieta del paleolitico come promessa di prevenzione e trattamento delle malattie della civiltà
Gli adipociti
La differenziazione degli adipociti
Principali funzioni degli adipociti e loro corrispondenti fattori
Distribuzione anatomica del tessuto adiposo
Tecniche di valutazione del grasso viscerale
Obesità, patologia a basso grado d’infiammazione cronica
Il tessuto adiposo come organo immunitario
Macrofagi del grasso e loro ruolo locale e sistemico
Tessuto adiposo, infiammazione, insulinoresistenza e diabete
Grasso regionale e resistenza insulinica
Adiposità viscerale e alterazione critica delle cellule T
Tutte le pagine

Tecniche di valutazione del grasso viscerale

A tutto oggi, si sono sviluppate numerose tecniche per la valutazione del grasso viscerale alla ricerca continua di quella più conveniente ai fini clinici per caratteristiche di praticità, di semplicità e di rapidità di esecuzione con risultati immediati, senza bisogno di grande formazione tecnica.  
Le tecniche antropometriche si basano su misurazioni di gran valore pratico, anche se non precise. Sono riferite al calcolo della BMI (body mass index), della WHR (Waist-to-hip ratio), della WC (waist circumference), del diametro sagittale addominale e di altre misure addizionali. Non forniscono valutazioni quantitative, ma costituiscono il metodo più semplice e più rapido di valutazione.
La BIA (bioelectrical impedance analysis) è un esame bioelettrico quantitativo e qualitativo della composizione corporea, valutata sulla base della resistenza e della reattanza di una debole corrente elettrica che attraversa il corpo umano. La differente velocità della corrente, che passa attraverso l’organismo, condizionata dall’acqua presente nei tessuti, fornisce le percentuali di massa magra e di quella grassa. È noto, difatti, che l’acqua è contenuta nella quantità dal 65 al 70% nei muscoli e nel 50% circa nel grasso. Si tratta, in effetti, di una tecnica precisa entro i limiti dello 0,2%. È, peraltro, piuttosto complessa, anche se poco invasiva ottenendosi con l’applicazione di elettrodi in diverse parti del corpo. Offre valutazione indiretta, misurando la tensione di corrente tra l'ombelico e la parte posteriore. Richiede qualche minuto, equazioni predittive, non competenze specifiche, ma un limite massimo del peso.
L’ADP (Air displacement plethysmography) è una tecnologia relativamente nuova, basata sul rapporto tra pressione-volume per stimare il volume e la densità del corpo. Essa è rapida e non invasiva ed è possibile anche nei casi di obesità patologica. Ha necessità del controllo della temperatura e dell'umidità e richiede una complessa manovra di respirazione da parte del paziente. Offre una valutazione indiretta, monitorando i cambiamenti della pressione all'interno di una camera chiusa. Però, rischia di sottovalutare spesso il volume del grasso corporeo.
La DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry) si basa sulla rilevazione di tre componenti tessutali dell’organismo: il muscolo, il grasso e l’osso. Si ricorre a un particolare apparecchio a raggi X che scansiona il corpo. La dimensione dell'area di scansione restringe le possibilità di un peso superiore. È, comunque, necessario uno speciale software. Offre una valutazione indiretta, misurando la totalità del corpo e le masse grasse del tronco.
Pur tuttavia, l’ADP e la DXA possono fornire solo stime dell’adiposità viscerale in quanto non in grado di distinguere tra i diversi depositi del tessuto adiposo. Per tutto quanto riportato, queste tecniche vengono, quindi, riservate ai soli fini di ricerca perché abbastanza costose e di difficile esecuzione.
L'ecografia è un'altra tecnica adatta per la stima del tessuto adiposo sottocutaneo e intraddominale. È una pratica rapida, ma con scarsa riproducibilità e precisione per cui è da più parti poco raccomandata. Offre una valutazione indiretta, misurando la distanza tra la faccia interna del muscolo retto-addominale e la parete anteriore dell'aorta. Richiede una particolare capacità e formazione dell'operatore, da cui dipendono l’affidabilità e la precisione dei risultati.
In definitiva, l’analisi antropometrica e quella della BIA rappresentano le misure pratiche, ma non raffinate, della composizione corporea, fornendo, però, solo una definizione indiretta del VAT.
Attualmente, il gold standard per la valutazione quantitativa più precisa, specifica e completa della distribuzione del tessuto adiposo del corpo è rappresentato dalla TAC e dalla RM. Esse, difatti, rappresentano i metodi diretti di valutazione della deposizione del grasso viscerale, sia nell’adulto sia nel bambino.
La TAC fornisce lo studio dei diversi strati di tutto il corpo e necessita per l'analisi di uno specifico software.
La RMN offre una durata della scansione di circa 14-18 s e il protocollo di una singola fetta è accurato come la multipla.
Purtroppo, le due metodologie sono costose, in specie la RM, e, quindi, anche meno disponibili. Un altro limite risiede nell'obesità molto grave per le problematiche strutturali del paziente che non permette la materiale applicabilità di esecuzione.

A Shuster, della McMaster University, Hamilton, Ontario, Canada e collaboratori, ribadendo che l’accurata valutazione quantitativa del grasso viscerale è essenziale nella valutazione del potenziale rischio per lo sviluppo delle gravi malattie mediche, hanno discusso proprio di recente le tecniche della sua misurazione nei loro meriti di accessibilità, specificità, precisione e capacità di valutazione quantitativa (Br J Radiol. 2012 January; 85(1009): 1–10).



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