Il rischio genetico dell’obesità delle bevande zuccherate
Qibin Qi dell’Harvard School of Public Health, Boston e collaboratoti hanno, per loro verso, analizzata, riguardo all’indice di massa corporea e al rischio di obesità, l'interazione tra l’assunzione di bevande zuccherate e la predisposizione genetica (N Engl J Med 2012; 367:1387-1396). Hanno, così, arruolato 6.934 donne del NHS (Nurses 'Health Study) e 4.423 uomini del HPFS (Health Professionals Follow-up Study) e anche una coorte di 21.740 donne di replica dallo studio WGHS (Women's Genome Health Study). Il punteggio di predisposizione genetica è stato calcolato sulla base di trentadue BMI-loci associati. L'assunzione di bevande zuccherate è stata esaminata in modo prospettico in relazione alla BMI.
Nelle coorti NHS e HPFS l'associazione genetica con l’indice di massa corporea era più forte tra i partecipanti con una maggiore assunzione di bevande zuccherate, che tra quelli con minore. L’incremento della BMI, a ciascun livello di assunzione, per ogni dieci alleli passava dal 12% per il consumo di 1-4 porzioni / mese, al 38% per 2-6 porzioni / settimana, al 78% per una o più porzioni / giorno. Tale relazione non si rilevava per l'assunzione di bevande dolcificate artificialmente. Nelle coorti combinate, gli aumenti della BMI per incremento di dieci alleli di rischio erano 1,00 per una dose di meno di una porzione il mese, 1,12 per 1-4 porzioni il mese, 1,38 per 2-6 porzioni la settimana e 1,78 per una o più porzioni il giorno (p <0.001 per interazione). Per le stesse categorie di assunzione i rischi relativi di obesità per incremento di dieci alleli erano rispettivamente 1,19 (intervallo di confidenza del 95% [IC], 0,90-1,59), 1,67 (IC 95%, 1,28-2,16), 1,58 (IC 95%, 1,01-2,47) e 5,06 (IC 95%, 1.66 a 15,5) (p = 0.02 per interazione). Nella coorte WGHS l'aumento della BMI per ogni incremento di dieci alleli di rischio risultava rispettivamente 1.39, 1.64, 1.90, e 2.53 tra le quattro categorie di assunzione (P = 0.001 per interazione). Invece, il rischio relativo per l'obesità era rispettivamente 1,40 (IC 95% , 1,19-1,64), 1,50 (IC 95%, 1,16-1,93), 1,54 (IC 95%, 1,21-1,94), e 3.16 (IC 95%, 2,03-4,92), (p = 0.007 per interazione) rispettivamente. In conclusione, da tali risultati si evincerebbe che l'associazione genetica con l’adiposità sia più pronunciata in condizioni di maggiore assunzione di bevande zuccherate. Sotto un altro punto di vista si dovrebbe affermare che le persone con una maggiore predisposizione genetica all'obesità presenterebbero una maggiore suscettibilità agli effetti deleteri delle bevande zuccherate.