Nutrienti, funzione cognitiva e volume cerebrale
G.L. Bowman dell’University of Portland e collaboratori, per esaminare il rapporto tra stato nutrizionale e indici psicometrici e d’imaging cerebrale negli anziani senza demenza hanno analizzato trenta biomarcatori plasmatici della dieta nella coorte di 104 soggetti, di età media di 87 + 10 anni nel 62% donne, dell’Oregon Brain Aging Study (Neurology 2012;78:241–249). I principali componenti delle analisi, costruite sui NBPs (nutrient biomarker patterns) e i modelli di regressione, valutavano la relazione degli stessi con gli esiti cognitivi e con la risonanza magnetica.
Due NBP erano associati a misure cognitive più favorevoli e ad alte misure della risonanza magnetica: una ad alto contenuto di vitamine plasmatiche del gruppo B (B1, B2, B6, folati e B12), C, D, ed E; l’altra ad alto contenuto di acidi grassi marini ω-3 plasmatici. Un terzo modello era caratterizzato da alto contenuto di grassi trans ed era associato con funzioni cognitive meno favorevoli e a minore volume totale cerebrale. La depressione attenuava il rapporto tra il modello degli ω-3 marini e il volume d’iperintensità della sostanza bianca. In conclusione, distinti modelli di biomarcatori di nutrienti rilevati nel plasma potevano essere interpretati e rendere conto di un grado significativo di varianza sia per le funzioni cognitive sia per il volume del cervello.