Vit. “D”, mobilità e forza muscolare nelle donne anziane
A tale proposito, Kun Zhu dell’University of Western Australia, per valutare gli effetti del trattamento vitamina “D” sulla forza muscolare e la mobilità hanno svolto in un anno uno studio randomizzato e controllato a Perth (Australia latitudine 32° S), in doppio cieco, su trecentodue donne anziane ambulatoriali con deficit, di età compresa tra i settanta e i novanta anni (J Am Geriatr Soc. 2010;58(11):2063-2068).
Le partecipanti con una 25 (OH) D sierica inferiore ai 24 ng / ml. ricevevano vitamina D2 1.000 UI / die o placebo con aggiunta in entrambi i gruppi di 1 g di calcio / die in forma di citrato. La forza muscolare degli arti inferiori e la mobilità erano valutate mediante il TUAG (Timed Up and Go Test). La 25 (OH) D sierica basale media ± deviazione standard era 17,7 ± 4,2 ng / ml e aumentava dopo un anno sino a 24,0 ± 5,6 ng / mL nel gruppo trattato con vitamina, mentre rimaneva allo stesso livello nel gruppo placebo.
Nel gruppo in trattamento vitaminico si rilevava anche, rispetto ai valori basali, una significativa interazione nella forza solo per gli estensori dell'anca e dell’adduttore e il TUAG, ma non per altri gruppi muscolari.
Nei casi con i valori basali nel più basso terzile, la vitamina D migliorava la forza muscolare e il TUAG, molto più che il calcio da solo: negli estensori dell'anca del 22,6% (errore standard medio 9,5%), negli adduttori dell'anca del 13,5% (6,7%), per il TUAG del 17,5% (7,6%), P <.05).
Lo stato basale della 25 (OH) D non influenzava la risposta del paziente alla supplementazione. I dati, a detta degli autori, convincerebbero che la vitamina “D” sarebbe in grado di aumentare la funzione muscolare nelle persone più deboli e più lente al basale per cui andrebbe somministrata in caso di sua insufficienza o carenza per migliorare la forza muscolare e la mobilità.