Vit. “D”, diabete, malattie cardiovascolari e morte per qualsiasi causa
James L. Vacek dell’University of Kansas Hospital e collaboratori hanno esaminato i dati di 10.899 adulti con livelli sierici di vitamina “D”, di età media di 58 ± 15 anni, nel 71% donne (n = 7.758), con indice di massa corporea media di 30 ± 8 kg/m2. Considerando normali i valori ≥ 30 ng / ml e bassi quelli <30 ng / ml, la media di vitamina era 24,1 ± 13,6 ng / ml. Pertanto, 3.294 di tutti i pazienti, solo il 29,7%, erano classificati nella gamma della normalità e ben 7.665, il 70,3%, erano carenti. Dopo aggiustamento per la storia clinica, farmaci e altri fattori, i cardiologi hanno anche rilevato che la carenza di vitamina si associava alla probabilità di: diabete più del doppio, ipertensione per il 40%, malattia coronarica, cardiomiopatia per circa il 30%, rispetto a quelle con valori di normalità (p <0,05). (The American Journal of Cardiology, 8 novembre 2011). Inoltre, nelle persone carenti si segnava una triplice maggiore probabilità di morte per qualsiasi causa (odds ratio 2,64, intervallo di confidenza al 95% 1,901-3,662, p <0,0001). La somministrazione, di poi, di supplementi di vitamina “D” riduceva il rischio di morte per qualsiasi causa di circa il 60%, rispetto alla restante popolazione (odds ratio per morte 0,39, intervallo di confidenza al 95% 0,277-0,534, p <0,0001).