Gli anziani a maggior rischio d’inadeguati livelli di Vit. “D”
Gli anziani, che hanno più probabilità di avere inadeguati livelli di vitamina e che, quindi, dovrebbero essere valutati periodicamente, sono quelli:
- di età più inoltrata,
- residenti a maggiore distanza dall'equatore,
- durante il periodo invernale,
- istituzionalizzati o chiusi in casa,
- con uso frequente di creme solari e/o abbigliamento troppo chiuso,
- esposti all’inquinamento atmosferico, al fumo,
- obesi,
- con inattività fisica,
- con fattori genetici,
- con pelle scura,
- con osteoporosi o con storia di frattura scheletrica,
- con anormalità di laboratorio, come calcemia e calciuria bassa, fosforemia bassa, iperfosfatasemia alcalina, iper PTH,
- con malattia renale cronica, insufficienza renale o sindrome nefrosica,
- con dolore cronico o debolezza muscolo-scheletrica,
- con malnutrizione / scarsa assunzione orale,
- con sindromi di malassorbimento, celiachia, malattie infiammatorie intestinali,
- con malattie del fegato, insufficienza epatica,
-
con uso di particolari farmaci, come quelli antirigetto, i glucocorticoidi,
gli antiepilettici [fenitoina (Dilantin ®), fosfenitoina (Cerebyx ®), fenobarbital (Luminal ®), carbamazepina (Tegretol ®) e rifampicina], che possono aumentare il metabolismo della vitamina, - con uso di altri farmaci che ne riducono l'assorbimento o interferiscono con il metabolismo della vitamina, tra cui la colestiramina (Questran ®), il colestipolo (Colestid ®), l’orlistat (Xenical ®, Alli ®), l’olio minerale e il ketoconazolo.
Utile è ricordare che, depositandosi la vitamina “D” nel tessuto adiposo con sua minore biodisponibilità, gli obesi potrebbero dimostrare suoi bassi livelli sierici e, quindi, per raggiungere i livelli di normalità, richiederne una maggiore assunzione o essere indotti ad una più prolungata esposizione al sole.