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notiziario Novembre 2011 N°10 - VITAMINA “D” E MALATTIE CARDIOVASCOLARI - Tasso delle morti per malattie cardiovascolari in Europa

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Indice
notiziario Novembre 2011 N°10 - VITAMINA “D” E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Le malattie non trasmissibili nel mondo
Morti globali attribuite ai 19 principali fattori di rischio, in rapporto al livello del reddito dei paesi
Le malattie non trasmissibili in Italia
Tassi di mortalità dai 35 - 74 anni per 100.000 abitanti per malattie cardiovascolari (mcv), malattia coronarica (sca), ictus e decessi totali (dt) in alcuni paesi del mondo
Tasso delle morti per malattie cardiovascolari negli Stati Uniti
Tasso delle morti per malattie cardiovascolari in Europa
Vit. “D”, arteriosclerosi
Vit. “D” e PAD(arteriopatia ostruttiva periferica)
Vit: “D” e calcificazione (calcium score) coronarica
Vit. “D” e infarto del miocardio
Vit. “D” e scompenso cardiaco
Vit. “D” scompenso e morte cardiaca improvvisa
Vit. “D” e trapianto di cuore
Vit. D, PTH e aterosclerosi carotidea
Vit. “D” e ictus
Tutte le pagine

Tasso delle morti per malattie cardiovascolari in Europa

Anche nell’unione europea le malattie cardiovascolari rappresentano, con il 42%, la principale causa di morte, raggiungendo dopo i sessantacinque anni l’81% per cento delle morti maschili e il 94 per cento di quelle femminili, soprattutto come risultato della malattia aterosclerotica.

La cardiopatia ischemica costituisce il 37% di tutti i decessi da malattie circolatorie e quella cerebrovascolare un altro 26% e nel loro determinismo lo stile di vita sedentario e la dieta ricca di grassi animali sono certamente tra i fattori più importanti.

C’è da considerare, a tal proposito, che nelmondo occidentale nel quarto trimestre del secolo scorso e soprattutto nell'ultimo periodo, dopo i forti aumenti seguiti alla seconda guerra mondiale, la mortalità per malattia ischemica coronarica ha iniziato a diminuire. Ciò in ragione verosimile con i cambiamenti dello stile di vita che hanno portato alla riduzione del fumo, all’adozione di diete più salutari, contrastando anche l’epidemia dell’obesità, l’iperdislipidemia e l’ipertensione. Particolare considerazione merita anche l’efficienza della sanità pubblica per la maggiore possibilità e fruibilità d’intervento terapeutico adeguato, utilizzando farmaci sempre più nuovi ed efficaci.

In Europa la mortalità cardiovascolare nei maschi è più alta che nelle femmine, ma con differenze meno marcate rispetto alla maggior parte delle altre cause. In media, nei maschi la morte standardizzata, con tassi tra 151 e 1.500 ogni 100.000 abitanti, è il 53% superiore a quella delle donne che presentano tassi tra 97 e 1.054. I tassi più alti si rilevano in Bulgaria e i più bassi in Francia. La più bassa perdita di vite umane per malattie circolatorie si è rilevata in Francia con valori di 2.800 per gli uomini e 2.500 nelle donne, in Spagna con 3.200 e 3.000 e in Svizzera con 3.000 per entrambi i sessi.



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