Le malattie non trasmissibili in Italia
L’Italia, paese del gruppo ad alto reddito, con popolazione totale nel 2010 di 60.550.848 persone, secondo le stime della WHO, nel 2008 ha contato 536.900 morti per NCD sotto i sessanta anni, di cui 256.100 uomini e 280.800 donne, con percentuale su tutte le morti di 9.8 e 5.6 rispettivamente.
Il tasso di mortalità per 100 000, standardizzato per età, è stato 644,7 per tutte le morti NCD, 399,8 per gli uomini e 244,9 per le donne, di cui 258,3 per le malattie cardiovascolari e il diabete, 156.3 per gli uomini e 102.0 per le donne, 248,7 per il cancro, 158.0 per gli uomini e 90.7 per le donne, 34,0 per le malattie respiratorie croniche, 24.6 per gli uomini e 9.4 per le donne. Nel 2008 la prevalenza percentuale dei fumatori correnti è stata nel totale 26,3, 13,5 nei maschi e 19,6 nelle femmine e rispettivamente l'inattività fisica 56,6 - 51,0 - 61,8, l’aumento della pressione arteriosa 46,1 - 47,9 - 44,4, l’aumento della glicemia 9,1 – 10,6 – 7,6, l’eccesso ponderale 54,1 – 61,8 – 47,1, l’obesità 19,8 – 21,2 – 18,5, l’aumento del colesterolo 65,2 – 63,5 – 66,8.
In definitiva, quindi, nella maggior parte dei decessi delle NCD, circa trentasei milioni, devono ascriversi alle malattie cardiovascolari e al diabete e in secondo luogo ai tumori e alle malattie respiratorie croniche.