Sei qui: Notiziario AMEC Anno 2013 notiziario Ottobre 2013 N.9 ALIMENTAZIONE E SALUTE: LA DIETA MEDITERRANEA E I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI - Aderenza alla dieta mediterranea e malattie croniche

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notiziario Ottobre 2013 N.9 ALIMENTAZIONE E SALUTE: LA DIETA MEDITERRANEA E I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI - Aderenza alla dieta mediterranea e malattie croniche

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Indice
notiziario Ottobre 2013 N.9 ALIMENTAZIONE E SALUTE: LA DIETA MEDITERRANEA E I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI
Dieta e tossicità degli inquinanti ambientali
Alimentazione sana, a basso costo e ambientalmente sostenibile
La dieta mediterranea
Dieta mediterranea e stato socioeconomico
Le malattie croniche, la plurimultimorbilità, la Systems Biology e la Systems Medicine
Aderenza alla dieta mediterranea e malattie croniche
Longevità non più speranza ma realtà
La dieta mediterranea aumenta la speranza di longevità
Minore la probabilità di morte con la dieta vegetariana
Tutte le pagine

Aderenza alla dieta mediterranea e malattie croniche

Mitrou PN dell’University of Cambridge, UK e collaboratori, sulla base delle ipotesi di maggiore longevità con l’adozione della dieta mediterranea, hanno voluto studiare questo modello alimentare in relazione alla mortalità (Arch Intern Med. 2007 Dec 10;167(22):2461-8). Gli Autori hanno, così, arruolato 214.284 uomini e 166.012 donne del NIH (National Institutes of Health) e dell’AARP (American Association of Retired Persons) Diet and Health Study. Durante il follow - up per la mortalità per qualsiasi causa (1995-2005), si documentavano 27.799 decessi. Nei primi cinque anni di follow - up si riportavano 5.985 decessi per cancro e 3.451 per CVD (cardiovascular disease). La conformità al modello alimentare mediterraneo, basato su ortaggi, legumi, frutta, noci, cereali integrali, pesce, rapporto grassi monoinsaturi/saturi, alcol e carne, era valutata in nove punti. Si calcolavano, quindi, gli hazard ratio (HR) e gli intervalli di confidenza al 95% (IC) con modelli Cox multivariati, aggiustati per età. La dieta mediterranea si associava con riduzione della mortalità per tutte le cause e causa-specifica. Peraltro, negli uomini gli HR multivariati del confronto tra gli alti e i bassi di conformità per la mortalità per tutte le cause, per quella CVD e per quella per cancro erano rispettivamente 0,79 (IC 95%, 0,76-0,83), 0,78 (95 % IC, 0,69-0,87) e 0,83 (IC 95%, 0,76-91). Nelle donne si rilevava un'associazione inversa nell’alta conformità con i rischi di mortalità che diminuivano del 12 % per il cancro e del 20% per tutte le cause (P = 0,04 e P < 0,001, rispettivamente). Nell’analisi ristretta ai non fumatori, le associazioni rimanevano praticamente invariate.
In conclusione, secondo gli Autori in una popolazione degli Stati Uniti questi risultati fornivano una forte evidenza di un effetto benefico della maggiore conformità con il modello di dieta mediterranea sul rischio di morte per tutte le cause, per le malattie cardiovascolari e per il cancro.
Per altro verso, Sofi F dell’University of Florence, Italy e collaboratori, proprio sulla base degli studi precedenti e ritenendo che l'interesse della ricerca degli ultimi anni fosse stato focalizzato sulla dieta mediterranea senza analizzare le sue singole componenti in relazione allo stato di salute della popolazione, hanno voluto esaminare sistematicamente tutti gli studi di coorte prospettici dal 1966 al 30 giugno 2008 che avevano analizzato la relazione tra l'aderenza alla dieta mediterranea, la mortalità e l'incidenza delle malattie croniche in un contesto di prevenzione primaria (BMJ 2008;337:a1344). Gli Autori selezionavano, così, dodici studi per un totale di 1.574.299 soggetti, seguiti per un periodo dai tre ai diciotto anni. L'analisi cumulativa dimostrava che per un aumento di due punti nel punteggio di aderenza si associava, in modo significativo, un ridotto rischio di mortalità. Difatti, il rischio relativo aggregato era 0.91 con un intervallo di confidenza 95 % pari a 0,89-0,94. Allo stesso modo, le analisi evidenziavano un ruolo benefico sulla mortalità cardiovascolare nella maggiore aderenza alla dieta mediterranea con rischio relativo 0,91 e IC 0,87-0,95. Nei riguardi dell'incidenza o mortalità per cancro, i valori erano 0,94, 0,92-0,96 e dell'incidenza della malattia di Parkinson e del morbo di Alzheimer 0,87, 0,80-0,96.
In conclusione, la maggior aderenza alla dieta mediterranea si associava a un significativo miglioramento dello stato di salute con significativa riduzione del 9% della mortalità totale, del 9% di quella per malattie cardiovascolari, del 6​​% d’incidenza o di mortalità per cancro e del 13% dell'incidenza della malattia di Parkinson e del morbo di Alzheimer. Gli Autori rilevavano che questi risultati apparivano clinicamente rilevanti per la salute pubblica, in particolare per promuovere in prevenzione primaria delle principali malattie croniche un modello alimentare mediterraneo.
Lo stesso gruppo di Sofi, volendo aggiornare la loro meta-analisi, hanno condotto in seguito una ricerca completa della letteratura fino al giugno 2010 attraverso i database elettronici (Am J Clin Nutr. 2010 Nov;92(5):1189-96). Il processo di revisione si mostrava aggiornato di sette studi prospettici, pubblicati negli ultimi due anni e non inclusi precedentemente. Uno riguardava la mortalità generale, tre quella cardiovascolare, uno l’incidenza o la mortalità per cancro e due le malattie neurodegenerative. Questi recenti studi includevano due risultati di salute non oggetto delle indagini precedenti, cioè il decadimento cognitivo lieve e l’ictus. La meta-analisi di tutti gli studi con un modello degli effetti casuali dimostrava che con un aumento di due punti nell’aderenza alla dieta mediterranea si otteneva una significativa riduzione della mortalità totale [rischio relativo (RR) = 0,92, IC 95%: 0,90, 0,94], dell’incidenza o della mortalità cardiovascolare (RR = 0.90, 95% IC: 0.87, 0.93), dell'incidenza e della mortalità per cancro (RR = 0.94, 95% IC: 0.92, 0.96) e delle malattie neurodegenerative (RR = 0.87, IC 95%: 0,81, 0,94). L'analisi di meta-regressione mostrava che la dimensione del campione dava un contributo più significativo al modello, influenzando significativamente la stima dell'associazione per la mortalità complessiva.
In conclusione, quest’aggiornamento di meta-analisi confermava, con un maggior numero di studi e di soggetti, la protezione significativa e costante fornita dall’aderenza alla dieta mediterranea in relazione al verificarsi delle gravi malattie croniche degenerative.



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