Dedifferenziazione terminale delle abilità cognitive
R.S. Wilson della Rush University Medical Center - Chicago e collaboratori, dal loro canto, per verificare l'ipotesi della dedifferenziazione cognitiva, secondo cui le abilità intellettive diventano sempre più correlate in tarda età (Neurology April 10, 2012 78:1116-1122), hanno arruolato 174 anziani tra suore, preti e monaci cattolici partecipanti al Religious Orders Study, senza demenza all'inizio di uno studio clinico-patologico longitudinale di coorte. A intervalli annuali per 6 - 15 anni prima della morte, i partecipanti hanno completato una batteria di test di performance cognitive con misure composite di memoria episodica, memoria semantica, memoria di lavoro e velocità percettiva. Al momento della morte, ci sono state una valutazione uniforme neuropatologica e una valutazione dei livelli di placche diffuse e neuritiche e dei grovigli neurofibrillari. Mediamente il declino cognitivo prima del periodo terminale era relativamente graduale e i tassi di variazione nei diversi domini cognitivi erano moderatamente correlati da 0,25 per la memoria episodica e del lavoro a 0,46 per quell’episodica e semantica. Al contrario, la cognizione declinava rapidamente durante il periodo terminale e i tassi di variazione delle diverse funzioni cognitive erano fortemente correlati da 0,83 nella memoria di lavoro e velocità percettiva a 0,89 nella memoria episodica, semantica e di lavoro. Il più alto livello di placche e grovigli all’esame post-mortem era associato con il declino più rapido preterminale e con la precoce insorgenza dello stesso, ma non con il suo tasso o con le correlazioni tra i tassi di variazione nelle diverse funzioni cognitive.
Secondo Wilson i risultati avrebbero suggerito, pertanto, che nuovi fattori dovessero entrare in gioco per causare una tale perdita precipitosa delle funzioni cognitive ed anche per cancellare le distinzioni tra le diverse capacità cognitive. Lo studio avrebbe fornito, inoltre, prove sostanziali a sostegno dell’ipotesi che le capacità cognitive diventano sempre più correlate o dedifferenziate in età avanzata.