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notiziario Aprile 2012 N°4 - EVIDENZE SUL DECLINO COGNITIVO I^ parte - Natura del deficit di memoria del declino cognitivo lieve

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Indice
notiziario Aprile 2012 N°4 - EVIDENZE SUL DECLINO COGNITIVO I^ parte
Invecchiamento e declino cognitivo
Il DCL o declino cognitivo lieve
La β-amiloide può predire il declino cognitivo?
Sottotipi del decadimento cognitivo lieve
Il declino cognitivo lieve è più frequente negli uomini o nelle donne?
Natura del deficit di memoria del declino cognitivo lieve
La riserva cognitiva ne influenza il declino?
Sul tempo d’insorgenza del declino cognitivo
Dedifferenziazione terminale delle abilità cognitive
Sulla progressione del decadimento cognitivo lieve
Tutte le pagine

Natura del deficit di memoria del declino cognitivo lieve

Villeneuve S dell’Université de Montréal e collaboratori hanno misurato il deficit della memoria episodica nei soggetti con decadimento cognitivo lieve (DCL) in funzione del valore della compromissione vascolare (Neuropsychologia. 2011 Sep;49(11):3027-35). Quest’ultima era determinata da una parte clinicamente, calcolando il numero di fattori di rischio e delle malattie vascolari e dall’altra neuro radiologicamente, valutando la presenza e la gravità delle lesioni della materia bianca (WML). I processi di memoria strategici erano misurati con rievocazione libera e compiti temporali di memoria di contesto che richiedevano il recupero autonomo. I risultati dimostravano nei casi di DCL con elevato carico vascolare una compromissione dei processi di memoria strategici, mentre in quelli senza onere vascolare sia di quelli strategici sia no. Un modello simile si reperiva utilizzando un indice sia clinico del profilo di rischio vascolare sia neuroradiologico, valutando l'entità e la gravità delle WML sottocorticali. Tuttavia, l'effetto delle WML sulla memoria differiva in funzione del livello d’istruzione, qui utilizzato come proxy per la riserva cognitiva. Tra i partecipanti con DCL coloro con istruzione superiore e non con le WML avevano la minore compromissione della memoria. Lo studio esaminava anche la memoria in funzione del fatto che i pazienti in seguito potessero progredire verso la demenza dopo tre anni di follow-up. Nell’esame delle prestazioni di chi progrediva, i processi strategici e non strategici erano entrambi compromessi in quelli senza condizioni concomitanti vascolari, mentre in quelli con un elevato carico vascolare si dimostrava minore compromissione dei non strategici rispetto agli strategici. Complessivamente, i risultati indicavano che la presenza del carico vascolare nel DCL si associava ad alterazioni selettive dei processi di memoria strategica.
Villeneuve S e Belleville S. dell’Université de Montréal - Quebec hanno anche esaminato in seguito se nel DCL l'atrofia ippocampale e il fattore vascolare potessero costituire condizioni differenziali relative alle diverse capacità di memoria. Hanno, inoltre, valutato se le prestazioni della memoria e le alterazioni cerebrali differissero in funzione dello sviluppo successivo, o meno, della demenza e se potessero predire la progressione verso la demenza (Neurobiol Aging. 2011 Nov 14). Lo studio includeva settantasette partecipanti, di cui quarantanove rispondevano ai criteri del DCL e ventotto erano adulti sani. I risultati dimostravano deficit di legame di memoria e una maggiore vulnerabilità alle interferenze proattive nei soggetti con DCL, rispetto agli adulti sani più anziani. Il volume dell'ippocampo correlava con le capacità di legame, mentre nelle persone con DCL le incombenze vascolari erano associate con la resistenza alle interferenze. Le analisi al follow-up indicavano che il deficit di legame prediceva la progressione da DCL alla demenza. In conclusione, i deficit di legame e la vulnerabilità alle interferenze proattive erano presenti nei casi di DCL ed erano associati a marcatori cerebrali diversi. Tuttavia, solo i deficit di legame predicevano la progressione verso la demenza.



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