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Notiziario Luglio 2011 N°6 - VITAMINA "D" E SALUTE - Vit.“D”, ciclicità stagionale e androgeni

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Indice
Notiziario Luglio 2011 N°6 - VITAMINA "D" E SALUTE
Vitamina
Cause e conseguenze della deficienza della Vit. “D”
Fonti, siti e trasformazione dei metaboliti della Vit. “D”
Livelli di 25 (OH) D e stato di salute
La prevalenza di ipovitaminosi “D”
Azioni ed effetti della vitamina “D”
Revisioni sistematiche di prevenzione o trattamento con la Vit. “D”
Vit.“D”, ciclicità stagionale e androgeni
Quattro varianti genetiche associate con i bassi livelli di Vit. “D”
Tutte le pagine

Vit.“D”,  ciclicità stagionale e  androgeni

Elisabeth Wehr della Medical University of Graz, Austria e collaboratori, sulla base della scarsità dei dati relativi all'associazione di stato della vitamina “D” con la funzione delle gonadi, considerando la presenza dell’espressione di VDR (vitamin D receptor) nei tessuti riproduttivi, come ovaio, utero, prostata, testicoli e sperma umano, sulla scorta di esperienze sperimentali su ratti con dimostrazione di una variazione istintuale stagionale dei livelli di testosterone, che sembrava associarsi alle variazioni dei livelli di 25 (OH) D in rapporto  alle differenze di luce solare, hanno voluto valutare la stessa correlazione tra la vitamina e i livelli di testosterone, la SHBG (sex hormone binding globuline) e l'indice di androgeni liberi (FAI) in 2.299 uomini con una età media ± SD di 62 ± 11 anni, arruolati nell’ambito dello studio prospettico LURIC (LUdwigshafen RIsk and Cardiovascular Health)tra il 1997 e il gennaio 2000.

Le variazioni mensili dei livelli di 25 (OH) D, di testosterone e di FAI erano statisticamente significative (P <0 • 001, P = 0 • 018 e P = 0 • 030, rispettivamente), in maniera più marcate se regolate per l'età (P <0 •001per tutti) e con un nadir in primavera e i livelli di picco durante la tarda estate.

 

Nessuna variazione mensile significativa si evidenziava per la SHBG, lo LH o l’albumina. Dal più alto al più basso medio mensile, gli Autori rilevavano una differenza del 16% e del 18% rispettivamente per i livelli di testosterone e FAI.

I risultati, quindi, non solo erano in linea con quelli sperimentali sugli animali, ma potrebbero condurre a importanti implicazioni cliniche, poiché sia la carenza di vitamina sia l’ipogonadismo sono stati associati con conseguenze negative sulla salute, tra cui un aumento della mortalità. In questo contesto, una meta-analisi di 18 studi randomizzati, controllati hanno, peraltro, dimostrato che le supplementazioni riducevano significativamente la mortalità. Inoltre, è noto che il declino della funzione testicolare con l’avanzare dell’età porta alla riduzione dei livelli di testosterone e del FAI con effetti negativi sulla funzione sessuale, sulle funzioni cognitive, sulla perdita di densità minerale ossea, della massa muscolare e della forza ed anche sulla omeostasi metabolica. La supplementazione di testosterone, di fatto, migliora queste condizioni, ma potrebbe anche aumentare il rischio di cancro alla prostata e, quanto meno, di iperplasia prostatica benigna.

In conclusione, da tale ricerca si evincerebbe un’associazione tra 25 (OH) D e androgeni in un'ampia coorte di uomini anziani, ulteriormente supportata da analoghe loro variazioni stagionali. Tale dato, secondo gli Autori, potrebbe fornire un razionale per studi randomizzati, controllati, rivolti a valutare gli effetti della supplementazione della vitamina sui livelli di testosterone di per sé e sull’ipogonadismo associato, con le conseguenze negative sulla salute.



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