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notiziario Ottobre 2014 N.9 ECCESSO DI PESO E RISCHIO DI TUMORI MALIGNI DELL’APPARATO DIGESTIVO - Obesità e cancro del pancreas

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Indice
notiziario Ottobre 2014 N.9 ECCESSO DI PESO E RISCHIO DI TUMORI MALIGNI DELL’APPARATO DIGESTIVO
Sostanziale l’aumento del rischio di cancro con l’eccesso di peso
Obesità viscerale e rischio dell'esofago di BARRETT
Obesità e cancro gastrointestinale
Obesità e rischio di cancro colorettale
Sovrappeso dell'adolescente e rischio di futuro tumore colorettale
Obesità addominale e rischio di cancro del fegato e delle vie biliari
Obesità e cancro del pancreas
Sovrappeso dell'adolescente e rischio futuro di tumore del pancreas
Tutte le pagine

Obesità e cancro del pancreas

Nella terza tappa del tour nazionale voluto dall’AIOM e da “Insieme contro il cancro” e che ha toccato Roma il 22 maggio 2014, si è affermato che il tumore del pancreas, forma aggressiva e molto diffusa, colpisce ogni anno oltre 12.000 persone in Italia, di cui circa 1.150 nel Lazio. Pur tuttavia, non sembra esserci particolare informazione pubblica, poiché il 77% dei cittadini non ne conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla nei meriti e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia, pur con l’81% abbastanza interessato a saperne di più. È quanto è emerso dal sondaggio della campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”.  
L’informazione in tal caso è particolarmente importante, soprattutto per la prevenzione poiché si tratta di una malattia molto difficile da curare. Uno stile di vita salutare è, invece, efficace nel ridurre il rischio anche del cancro del pancreas. Purtroppo, sulla base del 49% delle oltre 1.500 persone che hanno risposto al sondaggio, una condotta sana serve a poco. In effetti, il 23% era fumatore, ignorando i danni della sigaretta, il 55% non praticava esercizio fisico con regolarità e soltanto uno su dieci consumava le porzioni raccomandate di frutta e verdura.
In particolare, il cancro del pancreas, corrispondente a circa il 6% di tutte le forme neoplastiche maligne, è caratterizzato da un basso tasso di sopravvivenza a cinque anni e permette in meno del 10% dei pazienti la diagnosi di malattia localizzata e, quindi, di resezione chirurgica curativa. La sua incidenza, peraltro, è crescente e legata ad alcuni fattori di rischio ben noti. Sono disponibili, peraltro, nei suoi meriti, numerose statistiche relative a diversi paesi industrializzati, piuttosto simili tra loro. Nuove ricerche hanno anche dimostrato, potendo identificare i pazienti ad alto rischio con marcatori meglio applicabili, come il cancro al pancreas si sviluppa nel corso degli anni. L'obesità è uno dei pochi fattori di rischio modificabili associati al suo aumento. Peraltro, essa è correlata all’aumentato rischio del diabete, condizione che, a sua volta, è anch’essa associata allo sviluppo della neoplasia.
Inoltre, la predisposizione ereditaria al cancro del pancreas sembra che possa contribuire significativamente alla sua incidenza, rappresentando in tal modo un'opportunità per lo sviluppo di strategie di diagnosi precoce. Pur tuttavia, la base genetica della predisposizione rimane inspiegabile in un’elevata percentuale di pazienti. Una predisposizione ereditaria al cancro del pancreas è, in effetti, prevalente in circa il 3% dei casi di PC e attualmente si ritiene che si verifichi in tre contesti clinici distinti:

  1. sindromi tumorali ereditarie di predisposizione, con un aumento del rischio di PC, come la sindrome di Peutz-Jeghers e la FAMMM (Familial atypical multiple mole melanoma),
  2. la pancreatite ereditaria e la fibrosi cistica, in cui le modifiche del pancreas precoci geneticamente determinate possono predisporre allo sviluppo di PC,
  3. la FPC (familial pancreatic cancer syndrome).        

               A tal proposito, Humphris JL del Garvan Institute of Medical Research, Darlinghurst, New South Wales, Australia e collaboratori hanno valutato in una coorte di 766 pazienti con diagnosi di PC (pancreatic ductal adenocarcinoma) le caratteristiche clinico-patologiche (Cancer. 2014 Oct 14. doi: 10.1002/cncr.28863).
I pazienti erano classificati con FPC (familial pancreatic ductal adenocarcinoma) se avessero avuto almeno uno o più parenti di primo grado colpiti dalla malattia.
In caso contrario erano classificati SPC (sporadic pancreatic ductal adenocarcinoma).
La prevalenza di FPC in questa coorte era dello 8,9%. Nelle famiglie FPC con presenza di una coppia genitore-figlio con la malattia, il 71% nella generazione successiva era 12,3 anni più giovane al momento della diagnosi. I pazienti con FPC avevano più parenti di primo grado con un EPM (extrapancreatic malignancy) (42.6% vs 21.2, p <0,0001). In particolare, ricorreva il melanoma e il cancro endometriale, ma non una storia personale di EPM. I pazienti con SPC avevano una maggiore probabilità di essere fumatori attivi, avevano una maggiore esposizione cumulativa al tabacco e un minor numero di lesioni come precursori multifocali. Pur tuttavia, questi rilievi non si associavano in termini di sopravvivenza con le differenze. Il diabete mellito di lunga data per più di due anni si associava, invece, con una scarsa sopravvivenza in entrambi i gruppi.
In conclusione, quindi, lo FPC rappresentava il 9% dei PC e il rischio di malignità nel parentado non sembrava essere limitato al solo pancreas. I pazienti con FPC avevano più lesioni come precursori e includevano un minor numero di fumatori attivi. Pur tuttavia, altri fattori clinico-patologici e altri risultati erano simili a quelli dei pazienti con SPC. Inoltre, alcuni parenti FPC potevano presentare un’anticipazione della malattia.
Bracci PM dell’University of California, San Francisco, ha commentato il basso tasso di sopravvivenza a cinque anni del cancro del pancreas negli Stati Uniti, pari a circa il 6% (Mol Carcinog.  2012; 51(1):53-63). Meno del 10% dei pazienti otteneva diagnosi di malattia localizzata e, quindi, era candidato alla resezione chirurgica curativa. Statistiche simili erano, peraltro, state osservate in altre nazioni industrializzate. Con le nuove evidenze che suggeriscono che il cancro al pancreas si sviluppa nel corso di un certo numero di anni, i marcatori che possono meglio identificare i pazienti ad alto rischio e sono applicabili per la diagnosi precoce ravvivano la promessa di miglioramento di queste terribili statistiche. Come già accennato, l'obesità è uno dei pochi fattori di rischio modificabili riconosciuta in associazione con l’aumentato rischio di cancro al pancreas ed è anche correlata a un aumentato rischio di diabete, condizione a sua volta associata con lo sviluppo della neoplasia.  Dati i recenti risultati statistici relativi all’aumento crescente dell’obesità in tutto il mondo, è imperativo promuovere strategie di prevenzione e d’intervento per ridurne l'incidenza e migliorare la prognosi di questa malattia altamente mortale.
L’Autore nel suo lavoro offre una panoramica dell’epidemiologia attuale e i meccanismi biologici ipotizzati, coinvolti nell'associazione carcinoma pancreatico-obesità.
Jiao L del National Institutes of Health, Bethesda e collaboratori, per verificare l'associazione positiva tra l’indice di massa corporea (BMI) e il rischio di cancro al pancreas in rapporto all’età, al sesso, all’abitudine al fumo, all'attività fisica e alla storia di diabete, hanno identificato durante una media di 6,9 anni di follow-up 2.454 pazienti con cancro al pancreas (Cancer Causes Control. 2010 Aug;21(8):1305-14. Epub 2010 Apr 10.).
I ricercatori hanno utilizzato modelli proporzionali di Cox di regressione del rischio nell'analisi dei dati. In una meta-analisi sugli effetti casuali per ogni 5 kg / m2 d’incremento della BMI il rischio relativo (RR) conclusivo era 1,06 (IC 95% (intervallo di confidenza) 0,99-1,13) per gli uomini e 1.12 (95% IC 1,05-1,19) per le donne. Dall'analisi aggregata emergeva che, rispetto al peso normale (BMI: 18,5 <25), lo RR aggiustato era 1,13 (IC 95% 1,03-1,23) per il sovrappeso (BMI: 25 <30) e 1,19 (95% IC 1,05-1,35 ) per l’obesità di classe I (BMI: da 30 a <35).
Le prove d’interazioni degli effetti della BMI con gli altri fattori di rischio non erano, invece, statisticamente significative. Ogni 5 kg / m2 d’incremento della BMI si associava, inoltre, tra gli ex  fumatori e gli iniziali, ma non tra i fumatori correnti, a un aumentato rischio del cancro del pancreas (P dell’interazione = 0,08).
Gli Autori, in rapporto ai loro risultati d’indagine, concludevano, quindi, che un elevato indice di massa corporea era un fattore di rischio indipendente per il cancro al pancreas.



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