SUPPLEMENTAZIONE DI CALCIO/VITAMINA "D" ED EVENTI CARDIOVASCOLARI
Judith Hsia e coll. del Department of Medicine, George Washington University, sulle premesse che la calcificazione vascolare o valvolare corrisponde ad aumentato rischio di eventi coronarici senza certezza della loro relazione con il consumo di calcio, hanno voluto valutare tale condizione nel Women's Health Initiative randomized trial (Circulation. 2007;115:846-854.). Hanno, così, randomizzato 36.282 donne in postmenopausa dai 50 ai 79 anni, trattate con carbonato di calcio 500 mg e vitamina D 200 UI due volte il giorno oppure con placebo. Durante i 7 anni di follow-up, l'infarto miocardico o la morte coronarica sono stati confermati in 499 donne del gruppo del calcio/vitamina "D" e in 475 assegnate al placebo (Hazard Ratio, 1.04; I.C. 95%= 0,92-1,18). L'ictus è stato confermato in 362 donne del gruppo calcio/vitamina "D" e in 377 assegnate al placebo (Hazard Ratio, 0.95; I.C. 95%, 0,82 a 1,10). Nelle analisi dei sottogruppi le donne con più elevata assunzione di calcio totale al basale (dieta più supplementi) non sono state a più alto rischio di eventi coronarici (P = 0.91 per interazione) o ictus (p = 0.14 per interazione), se assegnate al gruppo del calcio/vitamina D. In conclusione, la somministrazione di calcio/vitamina D non ha aumentato né diminuito il rischio coronarico o cerebrovascolare in donne sane in postmenopausa per un uso di 7 anni. Possibili spiegazioni potrebbero consistere in: (1) il background del calcio ha ridotto la capacità d'identificare l'effetto del trattamento; (2) la dose di vitamina è stata insufficiente; (3) la scarsa aderenza ai farmaci in studio ha attenuato qualsiasi effetto del trattamento; (4) la concomitante terapia ormonale in post-menopausa ha interferito con gli effetti del trattamento; (5) il progetto originale aveva la finalità di valutare gli effetti del calcio/vitamina per le fratture ma non per le malattie cardiovascolari; (6) il calcio e la vitamina non influiscono, di fatto, sul rischio cardiovascolare.
Una limitazione dello studio è stata, di fatto, che le donne sono state autorizzate a continuare la loro supplementazione di calcio, proprio perché sarebbe stato non etico vietare l'uso concomitante del calcio per il lungo periodo del trial. Il consumo di calcio di base (dieta più integratori) è stato equilibrato tra i gruppi di trattamento e nessuna interazione significativa è stata osservata tra il consumo di calcio e la malattia coronarica e l'ictus.