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Indice
Notiziario marzo 2010 N°3
Fosforo serico come marker di rischio cardiovascolare
Integrazioni di calcio/vitamina “D” ed eventi cardiovascolari
Ipovitaminosi “D” e fattori di rischio CV
Revisione degli studi più recenti su 25 (OH) D e pressione arteriosa
Carenza di vitamina “D” associata con un aumento della mortalità
Carenza di vitamina “D”: fattore di rischio per il cuore?
Maggiori evidenze sull’aumento di mortalità in carenza di vitamina “D”
Adolescenti con bassa vitamina “D” più predisposti ai fattori di rischio CV
Legame genetico tra la vitamina “D” e scompenso
Lo studio WHI CAD
Ipovitaminosi “D” razza e mortalità cardiovascolare
Statina e livelli di vitamina “D”
La vitamina “D” riduce il lavoro cardiaco?
Supplementazione di calcio/vitamina “D” ed eventi cardiovascolari
È, dunque, certo il legame della vitamina “D” con le malattie cardiovascolari?
Lo studio VITAL
Tutte le pagine

ADOLESCENTI CON BASSA VITAMINA "D" PIÙ PREDISPOSTI AI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE

Jared P Reis e coll. del Johns Hopkins Medical Institutions, Baltimore, sulla base che crescenti evidenze indicano la carenza di vitamina D negli adulti, ma non negli adolescenti, come possibile aumento del rischio d'ipertensione, diabete e malattia cardiovascolare, hanno analizzato i dati di 3.577 adolescenti dai 12 ai 19 anni, nel 51% maschi, che hanno partecipato al NHANES 2001-2004 (National Health and Nutrition Examination Survey) (AHA 49th Annual Conference on Cardiovascular Disease Epidemiology and Prevention; March 11, 2009; Palm Harbor).

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Gli adolescenti presentavano 25 (OH) D media nel siero di 24,8 ng/mL e quelli con i livelli nel quartile più basso (<15 ng / mL) dimostravano, con maggiore probabilità, la sindrome metabolica, l'iperglicemia e l'ipertensione, rispetto a quelli con i livelli nel quartile più alto (> 26 ng / mL).
La media dei livelli di vitamina è stata più bassa negli afro-americani (15,5 ng /mL), intermedia negli americani del Messico (21,5 ng/mL) e più alta nei bianchi (28,0 ng/mL), probabilmente per la differente presenza di melanina nella pelle. Bassi livelli di vitamina sono stati, anche, fortemente associati con il sovrappeso e l'obesità addominale (p <0,001 per entrambi), probabilmente per sequestro della sostanza nel tessuto adiposo. Secondo alcune ricerche, la carenza di vitamina negli adulti e negli adolescenti è aumentata considerevolmente negli ultimi 20 anni, come, peraltro, riportato nel marzo 2009 dal National Health and Nutrition Examination Survey 1988-1994 and 2001-2006 negli Stati Uniti. I dati di tale studio hanno riportato che la prevalenza d'ipovitaminosi 25 (OH) D nel siero, sotto gli 11 ng/mL, è passata dal 2,6% del 1988 – 1994 al 9,2% del 2005-2006. La prevalenza nel corso del periodo 2001-2006 è salita al 28% sino al 40% in caso di definizione di soglie di 20 ng/ml e al 70% sino all'80% in caso di cutoff di 30 ng/ml. L'American Academy of Pediatrics, in ragione di ciò, raccomanda, infatti, di seguito un apporto giornaliero di vitamina pari a 400 UI, che può derivare dal consumo di latte, pesce azzurro o cibi fortificati o dall'esposizione dai 10 ai 15 minuti al sole. Da notare, però, che altri esperti suggeriscono fabbisogni di almeno 1000 UI il giorno.



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Articoli: Martedì 11 Luglio 2023 Homepage: 27/03/2023

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