STATINA E LIVELLI DI VITAMINA "D"
José Luis Pérez-Castrillón e coll. del Department Internal Medicine, Rio Hortega Universitary Hospital, C/ Dulzaina Spain, con l'obiettivo di valutare la risposta del colesterolo e dei trigliceridi all'atorvastatina in base ai livelli di vitamina "D", hanno studiato 63 pazienti dai 37 ai 79 anni, 40 uomini e 23 femmine tutte in menopausa, con infarto miocardico acuto trattato con dosi basse (10–20 mg) e alte (40–80 mg) di atorvastatina, raggruppati in ordine ai valori inadeguati (<30 nmol / L), insufficienti (30-50 nmol / L) e normali (> 50 nmol/L) di 25-idrossivitamina D (25-OHD) (Int J Endocrinol. 2010; 2010: 320721). Nei pazienti con 25-OHD <30 nmol/L non ci sono state variazioni significative nei livelli di colesterolo totale (173 ± 47 mg/dL verso 164 ± 51 mg/dL), dei trigliceridi (151 ± 49 mg/dl verso 177 ± 94 mg/dL), del colesterolo LDL (111 ± 48 mg/dl verso 92 ± 45 mg/dL), mentre nei pazienti con carenti (30-50 nmol/L) e con normalità (> 50 nmol/L) si è registrata una buona risposta all'atorvastatina. Per il C-HDL si è registrato un aumento in tutti i gruppi.
I dati suggeriscono, pertanto, che, per ottenere livelli lipidici ottimali con l'atorvastatina nei pazienti con infarto miocardico acuto, le concentrazioni di vitamina "D" devono essere > 30 nmol/L e, quindi, il suo dosaggio dovrebbe essere previsto nei casi sospetti.