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Indice
Notiziario marzo 2010 N°3
Fosforo serico come marker di rischio cardiovascolare
Integrazioni di calcio/vitamina “D” ed eventi cardiovascolari
Ipovitaminosi “D” e fattori di rischio CV
Revisione degli studi più recenti su 25 (OH) D e pressione arteriosa
Carenza di vitamina “D” associata con un aumento della mortalità
Carenza di vitamina “D”: fattore di rischio per il cuore?
Maggiori evidenze sull’aumento di mortalità in carenza di vitamina “D”
Adolescenti con bassa vitamina “D” più predisposti ai fattori di rischio CV
Legame genetico tra la vitamina “D” e scompenso
Lo studio WHI CAD
Ipovitaminosi “D” razza e mortalità cardiovascolare
Statina e livelli di vitamina “D”
La vitamina “D” riduce il lavoro cardiaco?
Supplementazione di calcio/vitamina “D” ed eventi cardiovascolari
È, dunque, certo il legame della vitamina “D” con le malattie cardiovascolari?
Lo studio VITAL
Tutte le pagine

FOSFORO SERICO COME MARKER DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE

Ravi Dhingra e coll. del Framingham Heart Study, sulle basi della dimostrazione di studi sperimentali sui topi, che, privi dei geni che regolano il metabolismo del fosforo, sviluppano invecchiamento precoce, l'arteriosclerosi, e calcificazione vascolare, considerando che, allo stesso modo, i pazienti con malattia renale cronica, o postinfanfartuati, ma con funzionalità renale normale, presentano un'associazione tra i livelli di fosforo elevato con tutte le cause di mortalità e/o un aumento di eventi cardiovascolari, hanno voluto rispondere al quesito se, in una comunità campione, senza alta prevalenza di una malattia renale cronica o infarto miocardico, i livelli serici di fosforo potessero rispondere a un aumento di malattia cardiovascolare sopra un range di riferimento (Arch Intern Med 2007; 167:8-79-885). A tale proposito, gli AA. hanno raccolto prospetticamente, nel corso di un follow-up medio di 16 anni, informazioni su 3.368 partecipanti allo studio Framingham Offspring, inclusa la fosforemia basale, la calcemia, oltre l'incidenza di malattia cardiovascolare. L'aumento dei livelli serici di fosforo si è associato a un aumentato rischio di eventi cardiovascolari, 524 dei quali si è verificato durante il periodo di studio, fino anche dopo aggiustamento per i prestabiliti fattori di rischio, i livelli di PCR, la velocità di filtrazione glomerulare (F.G.) e gli altri marcatori della malattia renale. I quartili di fosforemia più alti presentavano il rischio di malattia cardiovascolare del 50% maggiore rispetto al quartile più basso. Peraltro, le persone con funzionalità renale normale hanno presentato un rischio aumentato della stessa entità del campione globale. Da notare, che i livelli serici di calcio non hanno dimostrato alcuna associazione con il rischio cardiovascolare. Come possibile spiegazione si può avanzare che l'iperfosforemia potrebbe inibire la sintesi di vitamina D, la cui inadeguatezza favorisce la malattia vascolare e la calcificazione coronarica. Ma potrebbe, la stessa iperfosforemia, promuovere direttamente la malattia vascolare secondo una sua proprietà di facilitare la deposizione minerale nelle cellule muscolari lisce vascolari con consequenziale calcificazione coronarica. Ma anche i livelli di ormone paratiroideo, secondariamente aumentati per l'iperfosforemia, possono causare uno stato pro-infiammatorio.



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Articoli: Martedì 11 Luglio 2023 Homepage: 27/03/2023

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