Prodotti lattiero-caseari e biomarcatori dell’infiammazione
Labonté MÈ della Laval University, Quebec - Canada e collaboratori, sulla base dei dati sul consumo dei prodotti lattiero-caseari associato inversamente con un basso grado dell’infiammazione sistemica, hanno voluto esaminare i risultati degli studi randomizzati e controllati d’intervento nutrizionale sull'impatto del consumo di latticini, come latte, yogurt, e / o formaggio, sui biomarcatori dell’infiammazione in adulti di età uguale o superiore ai diciotto anni (Am J Clin Nutr. 2013 Apr;97(4):706-17). Gli Autori hanno, così, eseguito una ricerca sistematica in letteratura nel mese di aprile 2012, limitata agli studi randomizzati e controllati sugli esseri umani, pubblicati in inglese, escludendo quelli con donne in gravidanza o in allattamento. Erano inclusi, quindi, otto studi condotti in adulti in sovrappeso o obesi e l'unico, che indicava come misura di esito primario il cambiamento del profilo infiammatorio, mostrava che il consumo di latte alimentare aveva migliorato le concentrazioni dei biomarker pro e anti-infiammatori, rispetto alla dieta di controllo a basso contenuto di latticini. Dopo consumo di latticini, tre dei sette studi in cui l'infiammazione era un risultato secondario o indefinito mostravano, invece, un miglioramento dei biomarker infiammatori di riferimento, quali la proteina C-reattiva, l’IL-6, il TNF-α, mentre gli altri quattro non avevano mostrato alcun effetto.
In conclusione, secondo la revisione degli Autori, il consumo di latticini negli adulti in sovrappeso o obesi non avrebbe mostrato alcun effetto negativo sui biomarcatori dell’infiammazione. Pur tuttavia, i diversi fattori metodologici e le limitazioni, che si evidenziavano tra gli studi esistenti, non consentivano la differenziazione tra un impatto positivo o indifferente dei prodotti lattiero-caseari. Questo dato portava gli studiosi a stimolare ulteriori ricerche specificamente progettate nei meriti.