Condizioni che incidono sulla variazione delle radiazioni UV
Da notare che le UVR, pur essendo il sole per la maggior parte delle persone la loro fonte primaria, possono essere ottenute con lampade artificiali, le solari, e strumenti, come quelli di saldatura. In particolare, le lampade solari sono usate da decenni per il trattamento delle malattie della pelle, specialmente per la psoriasi. Sotto tale punto di vista è bene sapere che le UVB, e non gli UVA emessi soprattutto dai lettini abbronzanti e dalle lampade solari, sono bloccati dal vetro delle finestre. Peraltro, l'intensità della radiazione UV dei lettini abbronzanti può superare di ben 10 - 15 volte l'esposizione solare delle ore centrali della giornata. Ne deriva la giusta preoccupazione sulla crescita marcata e progressiva delle pratiche di abbronzatura artificiale che in USA arruolerebbero ben trenta milioni di persone ogni anno con un numero di saloni, a esse adibiti, superiori a quello degli Starbucks o dei McDonald's, come riportato da un recente studio di Lazovich D (Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2010;19;1557-1568). La pelle, in ultima analisi, organo più esposto alle radiazioni UVR ambientali, subisce sequele ben note, anche gravi. Essa è un organo importante dell'organismo e svolge funzioni quali quella: di ricoprire gli organi interni, proteggendoli dagli eventi nocivi, di costituire una barriera ai germi, di proteggere dalle perdite d'acqua e di altri fluidi, di intervenire nel controllo della temperatura corporea, di proteggere il resto del corpo dai raggi ultravioletti (UV), di produrre vitamina "D".
Essa normalmente si difende dal sole, soprattutto per la presenza dello strato corneo, zona di ispessimento esterno, e con la produzione di melanina che agisce da filtro. Le esposizioni alle radiazioni solari ed anche artificiali producono fenomeni ben noti e più semplici come l'arrossamento o eritema, l'abbronzatura ed anche il distacco dello strato più esterno, quello corneo, costituito da cellule morte. È il cosiddetto fenomeno della spellatura, solitamente nelle parti del corpo maggiormente foto esposte, come la fronte, il naso, le spalle, e tanto più marcato ed evidente quanto più sono state intense e non graduali le prime esposizioni. Peraltro, le parti cutanee più sottili, come il viso e il collo, si proteggono meno bene dai raggi UV. L'abbronzatura, in effetti, comporta dopo giorni di adeguamento anche l'ispessimento della pelle, provvedendo così ad aumentare la protezione naturale. Si tratta, quindi, di eritema e scottature solari, abbronzatura ma anche d'invecchiamento, di fotosensibilità e di cancerogenesi, sino al melanoma. L'eritema e le scottature sono le reazioni acute di vasodilatazione e di aumento del volume sanguigno nel derma per dosi eccessive di UVR. L'eritema minimo, in particolare, è caratterizzato da un lieve colore rosa della pelle per dosi minime di UVR e dipende da diversi fattori locali, quali:
- il tipo della pelle,
- lo spessore,
- il carico di melanina in essa,
- la produzione di melanina dopo l'esposizione,
- l'intensità della radiazione.
Nel 1975, il dermatologo di Harvard Fitzpatrick TB , a tale proposito, ha fornito un'opportuna classificazione del fototipo di pelle, che va dalla più chiara alla più scura (Journal de Médecine Esthétique 1975; 2:33-34).