Difetti di nascita con l’uso del topiramato
Secondo nuovi dati del North American Antiepileptic Drug Pregnancy Registry, il topiramato (Topamax, Ortho-McNeil Janssen) usato da solo nel primo trimestre di gravidanza esporrebbe i neonati all’1,4% di schisi orali rispetto allo 0,38- 0,55% degli altri farmaci antiepilettici. Peraltro, ilt asso di prevalenza è solo dello 0,07% nei nati da madri che non hanno avuto l'epilessia e non sono state, quindi, trattate con alcun antiepilettico. Questi risultati hanno spinto l'Agenzia a rafforzare gli avvertimenti sull'etichetta del farmaco, modificando la stessa classificazione di gravidanza nella categoria “D” dalla “C “, più bassa per l'assenza di rischio nell’uomo. Ciò significa che ci sono dati che mostrano evidenze positive di rischio fetale, tenendo sempre conto, però, che in alcune situazioni di gravidanza i benefici del farmaco possono superare i rischi. Di conseguenza, ne deriva la raccomandazione ai medici dimettere in guardia le donne in età fertile circa la possibilità del rischio di tali difetti alla nascita in caso di trattamento con il farmaco durante la gravidanza. Il topiramato è un anticonvulsivante, approvato per il trattamento di alcune, determinate crisi epilettiche e per prevenire l'emicrania. Pur tuttavia, non è indicato per il trattamento del mal di testa generico. Il farmaco è usato anche in forma off-label per il trattamento della perdita di peso, per la dipendenza da alcol e malattie psichiatriche, come il disturbo bipolare. Dal suo canto,
Kim Meador dell’University of Florida in Gainesvilleha diretto il NEAD (Neurodevelopmental Effects of Antiepileptic Drugs, ampio studio osservazionale prospettico su più di 300 donne epilettiche di 25 centri negli Stati Uniti e nel Regno Unito (Neurology2008;71:272-276). Gli autori, premettendo che è ampiamente riconosciuto che l'esposizione prenatale ai farmaci antiepilettici più antichi aumenta il rischio di MCM (major congenital malformations)nella popolazione generale dall’1% - 2% al 4% - 9%, hanno ribadito che poco si sa circa i rischi con alcuni dei più recenti agenti, tra cui il vigabatrin, il gabapentin, la zonisamide, la tiagabina, il pregabalin e il topiramato. Quest’ultimo, peraltro, si è dimostrato teratogeno negli animali. Il NEADha incluso donne con epilessia rimaste incinte durante il trattamento con topiramato sia in monoterapia sia in combinazione con altri farmaci antiepilettici, in particolare il valproato, che si è dimostrato in genere associato a scarse malformazioni anatomiche ed esiti cognitivi nella prole. L'outcome principale è stato il tasso di MCM. Gli end point secondari comprendevano il rischio di specifiche MCM, il tasso di malformazioni minori, il peso alla nascita e il periodo gestazionale al momento del parto. Corrispondenti alle 203 gravidanze si sono contati 178 nati vivi, di cui31 con un'anomalia di qualche tipo e 16 con un MCM, tre dei quali in donne in monoterapia con topiramato e il resto in politerapia. Gli investigatori non hanno trovato un’apparente associazione dose-risposta sia con le esposizioni in monoterapia sia in politerapia.