IL CHECK-UP PERIODICO PER LA SALUTE: QUALI ESAMI EFFETTUARE?
Il termine di check-up riteniamo che meriti un chiarimento, anche in contrapposizione con quello di prevenzione. Queste due condizioni, infatti, spesso vengono considerate equivalenti o addirittura confuse.
Nei libri di Medicina Sociale, in quelli di Igiene ed anche nel vocabolario e nell’enciclopedia della casa editrice Treccani si definiscono:
- Check-up: consiste in una serie di accertamenti sistematici e complementari (laboratoristici, radiologici e specialistici) rivolti a puntualizzare lo stato generale di salute di un soggetto che sta bene. Tale metodo può evidenziare alcune alterazioni non conosciute né ipotizzate, ma spesso favorite nella loro manifestazione da familiarità, condizioni di rischio ecc.
- Prevenzione: consegue al tentativo di evitare la comparsa di una determinata malattia (prevenzione primaria), di uno stato conosciuto ma ancora senza sintomi e segni (prevenzione secondaria) oppure di una recidiva di patologia sino ad un possibile evento fatale (prevenzione terziaria).
Da queste definizioni emergono due situazioni. La prima ha lo scopo di identificare precocemente alterazioni non conosciute, aspecifiche, utilizzando ricerche presuntive, ovvero non finalizzate in modo esaustivo verso un organo o un apparato dell'organismo. La seconda condizione è specifica ed ha come obiettivo di evitare la comparsa di una determinata malattia o di un suo aggravamento: è una ricerca finalizzata. Pertanto, due prevenzioni di cui una è aspecifica, l'altra è specifica di patologia. Proprio per questa sua non specificità di scopo il check-up è stato “inventato” ed utilizzato negli U.S.A. dalle compagnie di assicurazioni per conoscere malattie preesistenti ad un contratto.
In questa sede ci dobbiamo occupare del check-up e tentare di offrire una logica verso quegli accertamenti che sarebbe opportuno effettuare per trovare una forma morbosa non conosciuta, né ipotizzata, ovvero eventuali patologie ancora del tutto silenti.
Una prima difficoltà è la consapevolezza dell’impossibilità di effettuare il check-up utilizzando le enormità di indagini a cui si dovrebbe sottoporre il “malcapitato”, mentre risulterebbe più realistico ricorrere ad uno screening per controllare soltanto quei principali parametri più “conformi” al paziente. Ma quali parametri, quali affinità? Nel check-up non abbiamo né ipotesi, né punti di riferimento e si potrebbe dire che si navighi a vista contrariamente alla prevenzione di una malattia. Le persone in genere considerano gli esami di check-up efficaci e diagnostici, ma nulla è validato da protocolli di ricerca che ci suggerirebbero invece quali indagini sarebbe più opportuno fare.
Una soluzione potrebbe essere quella di costituire uno o diversi sistemi di selezione, ovvero guide per “scegliere” le indagini più diagnostiche per quel soggetto.
In questa ottica una prima ed importante selezione potrebbe distinguere i soggetti per età (ogni età ha i suoi problemi!) come ad esempio: età evolutiva (sino a 18 anni), età adulta (19-65 anni), età della vecchiaia (66-80 anni), età del grande vecchio (oltre gli 80 anni). Questa distinzione, ma si potrebbero fare ulteriori classi meno ampie, permetterebbe al medico di richiedere alcune indagini specialistiche di quel periodo. Altri sistemi selettivi possono essere successivamente utilizzati dai medici per migliorare e selezionare in maniera sempre più raffinata gli accertamenti da richiedere. Le opportunità selezionatrici sono numerose, possiamo ad esempio considerare:
- La familiarità: tendenza di patologie o di fattori di rischio, come il diabete, l’ipertensione, forme tumorali ecc.
- La zona abitativa: umidità, presenza di inquinanti ambientali ecc.
- Il periodo scolastico: alterazioni della postura, malattie diffusive, condizioni voluttuarie ecc.
- Il periodo lavorativo: tendenza alle malattie metaboliche (dislipidemia, diabete di tipo 2), pressione elevata, parametri ponderali, sedentarietà,, qualità e quantità di attività fisica, stress ecc.
I percorsi di “indagine”, abbiamo visto, sono enormi ma l’ausilio di uno o più sistemi di selezione (2-3 mediamente), specie se adoperati in sequenza, perfezionerebbero maggiormente la ricerca con il rilievo di quelle analisi che hanno possibilità di evidenziare una o più forme morbose in un soggetto con quella storia. Questo ovviamente è compito del medico investito dal problema, che deve effettuare un’anamnesi mirata ad enucleare i parametri di una probabile patologia emergente.
Il check-up si configura pertanto come un percorso clinico coordinato da un medico internista o, forse meglio, di medicina generale, che dopo aver studiato l’anamnesi del paziente (fisiologica, familiare, personale, lavorativa e patologica) dovrà verificare gli eventuali problemi di quella persona. Lo stesso medico potrà continuare a seguire oppure potrà inviare ad uno specialista il paziente per approfondire, prevenire o controllare eventuali segnali di allarme.
Da un punto di vista qualitativo il check-up dovrebbe “prendere in prestito” dalle Linee Guida più accreditate le sintesi aggiornate e le novità tecnologiche di protocolli valutativi al fine di ottenere diagnosi mirate e precoci.
A seguire sono riportati a titolo di esempio due modi per impostare un check-up: il primo consiste nella richiesta di accertamenti molto comuni e non selezionati di significato veloce e non mirato. La seconda utilizza un’iniziale distinzione tra classi di età a cui il medico successivamente dovrebbe far seguire i già menzionati sistemi di selezione o meglio quelli che lui ritiene siano i più selettivi per quella persona.
ACCERTAMENTI CHE NON SEGUONO UNO STRETTO CRITERIO DI SELEZIONE
Alcuni accertamenti strumentali e di laboratorio non specifici e generici, vengono consigliati. Se questi dovessero risultare positivi il paziente dovrebbe sottoporsi ad ulteriori indagini.
- Pressione arteriosa: da misurare almeno ogni anno; il controllo consente di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, cerebrali e renali.
- Elettrocardiogramma: eventualmente anche sotto sforzo, in quanto più facilmente si possono rivelare disturbi elettrici e patologie.
- Spirometria: può indicare eventuali alterazioni nei bronchi, segnalando così uno stato di asma o bronchite latente.
- Pap-test: evidenzia forme infiammatorie e tumorali; dovrebbe essere eseguito con regolarità se si hanno più partner.
- Sangue occulto nelle feci: se risulta una perdita ematica vi è la possibilità, non la certezza, di un tumore nel colon; deve essere ovviamente approfondita (colonscopia ecc.).
- Colonscopia: da effettuarsi tra i 50-55 anni nei soggetti con familiarità per tumore del colon, ma è opportuno eseguirla almeno una volta intorno ai 50‑60 anni e prima dei 70 anni.
- Ecografia dell’addome: si studiano fegato, reni, milza ed aorta.
- Eco-color-doppler dei vasi epiaortici e degli arti inferiori: è utile per evidenziare o verificare una condizione di aterosclerosi (placche ecc.).
- Mammografia: l'esecuzione dai 40‑45 anni ogni due anni consente di ridurre la mortalità per tumore alla mammella.
- Indice caviglia-braccio (ABI): individua un’arteriopatia ostruttiva periferica (carotidi, asse femoro-popliteo ecc.).
- Creatininemia: studio lo stato funzionale dei reni.
- Glicemia: eventualmente associata alla ricerca di glucosio nelle urine (glicosuria) viene consigliata alle persone in sovrappeso e a quanti presentano familiarità per diabete e malattie cardiovascolari; in genere viene effettuata a tutti.
- Emocromo: rileva molte forme morbose come l’anemia da insufficienza renale cronica o da stillicidio ematico, un’alterazione piastrinica ecc.
- Lipidi (colesterolemia totale, HDL, LDL, trigliceridemia): prevalentemente nei soggetti con familiarità per malattie cardiovascolari o altri fattori di rischio, come ipertensione e diabete.
- Uricemia: è spesso aumentata nell’iperteso, nel diabetico e nel soggetto dislipidemico.
- PSA: è utile, ma è poco specifico; i risultati devono essere attentamente valutati.
- Potassiemia: è diagnostica per le alterazioni elettrolitiche e per alcune patologie del surrene.
- Transaminasi (SGOT - SGPT): valutano lo stato del fegato.
- TSH: è raccomandabile per lo studio della funzione tiroidea; l’ipotiroidismo è molto diffuso.
- Esame dell’urina: accertamento di fondamentale importanza per la ricchezza di informazioni che offre.
ALCUNI ACCERTAMENTI DELINEATI PER CLASSI DI ETÀ CHE POTREBBERO ESSERE ULTERIORMENTE DISTINTI CON L’UTILIZZO DI ALTRI SISTEMI DI SELEZIONE
CLASSI DI ETÀ |
VISITA MEDICA |
INDAGINI DI LABORATORIO |
INDAGINI STRUMENTALI |
ETÀ EVOLUTIVA |
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ETÀ ADULTA |
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ETÀ DELLA VECCHIAIA |
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demenza, forme di declino, affettività, stato nutrizionale, andatura, equilibrio. |
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Quante volte è utile effettuare nel tempo un check-up generico o aspecifico in una persona che ritiene di stare bene e di essere sano?
Il medico soltanto può rispondere perché conosce il paziente. Infatti, è in grado di richiedere accertamenti più o meno selezionati e specifici per quel soggetto e successivamente sarà nelle condizioni di esprimere un giudizio. Un check-up pertanto richiede, a nostro avviso, di individuare un percorso valido per la diagnosi e per la tempistica che permetta al medico di ricercare e successivamente di approfondire alcune eventuali alterazioni più o meno gravi ancora non conosciute, né ipotizzate.
Claudio Di Veroli
Docente di Nefrologia – Università di Roma “Sapienza”
Centro dell’Ipertensione Arteriosa e delle Malattie Metaboliche e Renali
Casa di Cura “San Domenico” - Roma