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LA SCINTIGRAFIA MIOCARDICA

È un mezzo di diagnosi incruenta con indicazione di una valutazione della perfusione e della funzione cardiaca a riposo e/o dopo sforzo, misurando con una gamma camera la captazione nel cuore di un tracciante radioattivo, iniettato preliminarmente  in vena. I motivi principali per cui si ricorre alla scintigrafia miocardica sono la ricerca o conferma di ischemia miocardica provocabile con lo sforzo o con l'infusione di farmaci, l'osservazione di muscolo cardiaco non funzionante ma vitale, la funzione globale o segmentaria del cuore.

È un esame costoso che dura circa quattro ore e la cui risposta dipende principalmente dai problemi organizzativi della struttura in cui si esegue. Al termine può essere utile bere molta acqua per eliminare rapidamente la quantità di tracciante somministrato (che sarà eliminato generalmente in alcune ore dall'organismo) e si possono riprendere tutte le normali attività ed abitudini. È consigliabile, peraltro, che sino alle 12-24 ore successive, si eviti lo stretto contatto con bambini piccoli e donne in gravidanza.

La scintigrafia miocardica:

  • non è particolarmente dolorosa,
  • obbliga generalmente al digiuno, anche per non interferire con l'esecuzione di test provocativi di tipo farmacologico,
  • va eseguita rimuovendo temporaneamente gli oggetti metallici personali,
  •  non è pericolosa in quanto la sostanza radioattiva usata è molto esigua.

Rare sono le manifestazioni allergiche.

Si raccomanda alle donne prima dell'iniezione di dichiarare al medico specialista il loro eventuale stato gravidico o un ritardo del ciclo mestruale, per non incorrere in possibili danni sul feto. Se, invece, la gravidanza dovesse insorgere a breve distanza di tempo dall'esecuzione dell'esame, non esiste alcun problema per il feto. Durante il periodo di allattamento materno è consigliabile che le donne segnalino al medico questa circostanza per ricevere istruzioni sul periodo della necessaria interruzione dell'allattamento al seno, solitamente di 1-2 giorni. In caso vi fosse necessità di sospensione di farmaci, è bene consultare lo specialista al momento della prenotazione dell'esame.

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Commenti  

 
+10 # 2011-04-11 20:40
salve, sono una donna di 31 anni e da tre mesi ho partorito ma mio figlio non è sopravvissuto più di un paio d'ore, aveva delle malformazioni ad alcuni organi interni, quello che vorrei sapere da voi è se è possibile visto che nei primi mesi di gravidanza sono stata a contatto con mio suocero che aveva accompagnato la moglie a fare la "tomoscintigrafi a miocardica" potrebbe essere la causa di quello che mi è successo. grazie in anticipo ci terrei tanto ad avere una risposta grazie.
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+1 # 2011-05-03 19:13
“Gentile signora la sua comunicazione ci permette di ribadire che la scintigrafia miocardica, per la quantità molto piccola di tracciante radioattivo utilizzata, non è particolarmente pericolosa, soprattutto se si seguono le raccomandazioni fornite dagli specialisti al paziente. Per quanto riguarda poi il caso da lei descritto non vi sono elementi e legami di possibile interferenza con la patologia del suo bambino. Comunque, il suo ginecologo di fiducia e lo specialista che ha condotto l’esame a suo suocero potrebbero offrirle maggiori spiegazioni per sua maggiore tranquillità.”
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+5 # 2011-12-29 18:33
Buonasera... Ho un forte dubbio e spero che qualcuno mi possa rispondere.... Mio padre , due giorni dopo aver fatto la scintografia miocardica è morto d'infarto.... oggi ho avuto il risultato dell'esame... sinceramente mi aspettavo di trovare un esame positivo...e invece... era tutto apposto.So che ormai non si può tornare indietro.... ma voglio sapere se è possibile tutto ciò....Come è possibile che l'esame dice che era tutto a posto e poi invece è arrivato l'infarto...l'esame non avrebbe dovuto rilevare la presenza di un problema? Grazie in anticipo.
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0 # 2012-01-19 12:44
Gentile signora Loredana,
nel dolerci per la triste circostanza, è bene ribadire che in medicina ogni interpretazione di un evento patologico necessita di studio clinico completo e che le indagini utili a chiarirlo nei particolari, hanno una specificità e sensibilità diagnostica difficilmente pari al massimo assoluto, anche quando se ne moltiplica il valore con prove dinamiche da sforzo o con farmaci, come nel caso della scintigrafia miocardica. Nel suo caso si dovrebbe, peraltro, riconoscere e considerare il valore delle cause predisponenti e di quelle scatenanti, ma il gioco delle parti non sempre risulta chiaro e precisabile
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+1 # 2012-10-17 09:56
Buongiorno, sono un uomo di 35 anni e la scorsa settimana ho avuto un forte dolore al petto, sono andato al ps e dopo tutte le indagini degli enzimi e del tracciato cardiaco mi hanno dimesso. Il medico curante mi ha comunque prescritto una serie di esami, una angiotac aorta, ECG sotto sforzo e sono tutti negativi. Ora vorrebbe farmi fare anche una scintigrafia miocardica. Ritenete che sia necessario? Ed in caso oltre a non stare vicinoa donne in gravidanza, per bambini cosa intendete? Fino a quanti anni? È per la mia compagna ci possono essere problemi dormendo insieme? Grazie mille.
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+1 # 2012-10-18 12:22
Gentile Sig. Andrea,
il dolore toracico preoccupa soprattutto perché può rappresentare la spia di una malattia di cuore o dell'aorta toracica. È soprattutto per questo che sono sorte le "Chest Pain Unit". Il suo caso meriterebbe un approfondimento sulle caratteristiche del dolore e sul suo profilo di rischio coronarico che i medici da Lei consultati hanno di certo valutato. Comunque, la negatività degli esami e l’ unicità dell'evento non stimolano uno studio più ampio a meno che suggerito da uno specialista. Per quanto richiesto sulla scintigrafia miocardica, leggendo il testo AMEC può trovare le risposte ai suoi quesiti.
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+2 # 2013-07-03 11:56
salve vorrei una delucidazione, sono al 5° mese di gravidanza e ieri
pomeriggio (ore 14 circa) mia madre ha eseguito la scintigrafia
miocardica, le hanno rilasciato un foglio sul quale c'era scritto
che non poteva avere contatti ne con bambini ne con donne gravide
fino alle 20.

Ci siamo però viste stamattina dopo 18 ore dall'esame. Corro rischi?
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+2 # 2013-07-03 20:07
Gentile signora,
quanto da Lei esposto si riferisce a un solo contatto di vista dopo
un bel po’ di tempo dall’esame di sua madre. Tutto ciò giustifica
una risposta di ottimismo. Difatti, i rischi per il suo stato
derivano generalmente dalla dose del tracciante usata per sua madre
e dal tipo di contatto, tenendo conto la preminente eliminazione con
le urine. Ad ogni buon conto, per sua maggiore rassicurazione può
chiedere ragguagli all’operatore sanitario che ha effettuato
l’indagine e al suo ginecologo di fiducia.
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