Il cancro in Italia a confronto con altri paesi
Gli studi in precedenza riportati hanno evidenziato complessivamente per i tumori degli uomini italiani che i tassi d’incidenza non si discostavano da quelli degli Stati Uniti, peraltro in calo per la riduzione dell’incidenza del tumore della prostata. Inoltre, l’elevata incidenza complessiva italiana appariva legata soprattutto alla presenza marcata, anche se in diminuzione, del tumore del polmone, ma anche del colon retto, dello stomaco e della vescica.
La mortalità negli uomini italiani affetti da cancro era fortemente sostenuta soprattutto dalla forma polmonare e del colon-retto. Per le donne italiane, invece, l’incidenza, sostanzialmente allineata agli altri paesi occidentali, presentava valori inferiori per la forma polmonare, forse in rapporto alla ridotta diffusione del fumo in questo sesso. In Italia, comunque, la sopravvivenza per tutti i tumori era in aumento, come in tutti gli altri paesi occidentali a conferma della qualità delle cure e per il miglioramento e la diffusione delle metodiche di diagnosi precoce e dell’affinamento delle strategie terapeutiche.
Lo IARC (International Agency for Research on Cancer), attraverso i suoi programmi di collaborazione con i registri dei tumori basati sulla popolazione in Europa, membri dell’ENCR (European Network of Cancer Registries) ha fornito le stime dell’onere del cancro a livello europeo e degli stati membri degli ultimi venticinque anni. In verità, come osservato nel 2008, l’Europa sopporta un carico significativo del cancro, nonostante una popolazione totale comprendente solo un nono di quella mondiale.
In via riassuntiva e per confronto, Ferlay J dell’International Agency for Research on Cancer (IARC), France e collaboratori hanno valutato l’incidenza e la mortalità per venticinque tipi di cancro nell’Unione europea dei ventisette per il 2012 (Eur J Cancer. 2013 Apr;49(6):1374-403.).
Gli Autori hanno, così, documentato circa 3.450.000 nuovi casi di tumore, escluso il non-melanoma della pelle, di cui il 53%, pari a 1,8 milioni, negli uomini e il 47%, pari a 1,6 milioni, nelle donne.
I decessi per la malattia erano 1,75 milioni.
La sede più comune era quella del seno femminile con 464.000 casi, il 13,5% di tutti i tumori, seguito dal colon-retto con 447.000, il 13,0%, dalla prostata con 417.000, il 12,1%, e dal polmone con 410.000, l’11,9%. Questi quattro tumori rappresentavano la metà, il 50,5%, dello stimato peso complessivo di cancro in Europa per il 2012.
Negli uomini le sedi primarie più comuni erano la prostata con il 22,8% del totale, il polmone con il 15,9%, il colon-retto con il 13,2 % e la vescica con il 6,5%.
Nelle donne il tumore al seno era notevolmente quello più frequentemente diagnosticato con il 28,8% dei totali, seguito dal colorettale con il 12,7%, dal polmonare con il 7,4% e dal corpo dell'utero con il 6,1%.
In Europa il numero stimato in totale dei decessi per cancro nel 2012 era di 1,75 milioni, di cui il 56%, pari a 976.000 casi, negli uomini e il 44%, pari a 779.000, nelle donne.
Il cancro al polmone con una stima di 353.000 decessi, un quinto dei totali, si presentava nel 2012 in Europa come la causa più frequente di morte per cancro. Seguiva il cancro del colon-retto con quasi 215.000 decessi, il 12,2 %, il tumore al seno con 131.000, il 7,5% e quello dello stomaco con 107.000, il 6,1%. Il cancro al polmone, quindi, continuava a essere la causa più comune di morte per cancro negli uomini con 254.000 decessi, il 26,1%, seguito dal colon-retto con 113.000, lo 11,6% e dal prostatico con 92.000, il 9,5%.
Nelle donne, invece, il cancro al seno era la principale causa di morte con 131.000 casi, il 16,8%, seguito dal colon-rettale con 102.000, il 13,0%, e dal polmonare con quasi 100.000 decessi, il 12,7%.
Il cancro al seno era nel 2012 il leader nelle donne di tutti i paesi d'Europa con i più alti tassi d’incidenza nell’area occidentale e in particolare in Belgio (147), in Francia (137) e Olanda (131). Pur tuttavia, anche nell’Europa settentrionale presentava un’alta incidenza, soprattutto nel Regno Unito (129) e nei paesi nordici, come la Danimarca (143), l’Islanda (131) e la Finlandia (121). In confronto, i tassi d’incidenza nei paesi dell'Europa orientale, come l'Ucraina (54) e la Moldavia (53), erano notevolmente inferiori. I tassi di mortalità, infatti, erano più alti nel Nord, come nel Belgio (29), Danimarca (28), e nel Sud, come nella Serbia (31) e nella Macedonia (36). Peraltro, mentre l'elevato tasso di mortalità nei paesi del nord era corrispondente all’incidenza, nel sud si rilevava un alto tasso mortalità rispetto all’incidenza, a conferma di una sopravvivenza sfavorevole.
L’incidenza del cancro colorettale era leggermente più alta negli uomini rispetto alle donne con i tassi maggiori negli uomini dell'Europa centrale, come la Slovacchia (92 per 100.000), l’Ungheria (87) e la Repubblica Ceca (81), e nelle donne della Norvegia (54), della Danimarca (53) e dell’Olanda (50). Si riscontravano variazioni fino a cinque volte nei tassi d’incidenza in tutto il continente con i tassi più bassi negli uomini (30) e nelle donne (19) dei paesi balcanici, della Bosnia-Erzegovina, della Grecia (25, 17) e dell'Albania (13, 11). I modelli geografici della mortalità seguivano parzialmente l’incidenza, anche se la mortalità era pur alta in alcuni paesi con tassi d’incidenza relativamente bassi, come la Moldavia, la Russia, il Montenegro, la Polonia e la Lituania.
I tassi d’incidenza del cancro alla prostata variavano di oltre sette volte (25-193 per 100.000) con quelli più alti nelle aree settentrionali e occidentali, come la Norvegia (193) e la Francia (187), e i più bassi nei paesi dell'Europa centrale e orientale, come la Moldavia (30) e l'Albania (25). Rispetto all’incidenza, la mortalità variava molto meno, con i più alti tassi in Lituania (36) e in Danimarca (34) e i più bassi a Malta (14) e in Albania.
L'incidenza del cancro del polmone negli uomini era più alta nell’Europa centrale e orientale, come l’Ungheria (109), la former Yugoslav Republic of Macedonia (102), la Serbia (99) e la Polonia (90). Era più bassa, invece, nei Paesi dell’Europa settentrionale, come la Finlandia (45) e la Svezia (29). L'inverso era osservato nelle donne con tassi elevati nell’Europa settentrionale, come la Danimarca (55) e l’Olanda (44), e nell’Europa orientale, come l'Ucraina e la Bielorussia (9) o la Federazione russa (10). Per entrambi i sessi i tassi più elevati erano osservati in Ungheria e i più bassi a Cipro. La mortalità rispecchiava i modelli d’incidenza per entrambi i sessi. Il cancro al polmone, comunque, negli uomini era la principale causa di morte per cancro in tutti i paesi, tranne che per la Svezia. Peraltro, le donne in un numero crescente di paesi mostravano di morire di cancro al polmone più comunemente che per cancro al seno.
In conclusione, questi aggiornati dati del carico del cancro in Europa, accanto alla descrizione della distribuzione variabile dei tumori comuni, sia a livello regionale sia nazionale, fornivano la base per stabilire le priorità per le azioni di controllo della malattia nel continente. Gli Autori, in effetti, precisavano il ruolo importante dei registri tumori per la sorveglianza delle malattie e per la loro pianificazione e valutazione. Pur tuttavia, questa funzione e validità, sempre più riconosciuta, richiedevano un continuo ulteriore sostegno.