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notiziario settembre 2010 N°9 - Rischio di diabete e livelli di vit. “D”

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Indice
notiziario settembre 2010 N°9
Vitamina “D” e malattie cardiometaboliche
Calcio vitamina “D” e DM 2 nel NHS
Potenziali meccanismi favorevoli della vit. “D” e calcio nel DM2
Rischio di diabete e livelli di vit. “D”
Livelli di vit. “D” e rischio di malattie cardiometaboliche
Livelli di vit. “D” e malattia CV
Effetti razziali delle integrazioni di vit. “D” nel DM2
Lo studio TIDE
I supplementi di calcio aumentano il rischio d’infarto?
Integratori di vit. “D” e rischio CV
Integratori di calcio e calcium score delle coronarie
Potenziale Ruolo della Vitamina “D” nella prevenzione CV
Ipovitaminosi “D” e scompenso
Ipovitaminosi “D” e PAD
Quali soglie di vitamina “D” per la stratificazione del rischio cardiovascolare?
Integrazione di vitamina “D” in soggetti carenti, associata a un ridotto rischio cardiovascolare
Tutte le pagine

Rischio di diabete e livelli di vit. “D”

Pittas AG e coll. in una più recente revisione sistematica della letteratura sull’argomento (Ann Intern Med. 2010 Mar 2;152(5):307-14) hanno selezionato 13 studi osservazionali (14 coorti) e 18 trial randomizzati.  Tre su sei analisi (da 4 diverse coorti) hanno riportato un più basso rischio d’incidente di diabete nel più alto verso il più basso stato di vitamina “D”. Tuttavia, nessuno degli studi controllati ha rilevato alcun effetto nell’integrazione di vitamina D. Otto, invece, non hanno rilevato alcun effetto della vitamina sulla glicemia o sull’incidenza di diabete. Nella metanalisi di 3 coorti, la bassa concentrazione di 25-idrossivitamina-D si è associata all’ipertensione (rischio relativo, 1.8 [IC 95%, 1,3-2,4]. In altra metanalisi di 10 studi la supplementazione di vitamina non ha significativamente ridotto la pressione arteriosa sistolica (differenza media ponderata -1,9 mm Hg [IC, -4,2 a 0,4 mm Hg]) e non ha prodotto effetti sulla pressione arteriosa diastolica (differenza media ponderata -0,1 mm Hg [IC, -0,7 a 0,5 mm Hg]. D’altra parte, la bassa concentrazione di 25-idrossivitamina “D” si è associata con l’incidente di malattia cardiovascolare in 5 su 7 analisi (6 coorti), mentre 4 studi non hanno rilevato effetti della supplementazione sui risultati cardiovascolari. Da notare, però, che i trial includevano principalmente partecipanti di razza bianca e quelli osservazionali erano eterogenei e che diversi riportavano analisi post hoc. Tale revisione permette di concludere che l'associazione tra vitamina “D” ed effetti cardiometabolici è incerta.



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Articoli: Martedì 11 Luglio 2023 Homepage: 27/03/2023

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