MAGGIORE IMPEGNO SUL PREDIABETE
Linda S Geiss e coll. del Centers for Disease Control and Prevention, Atlanta, GA, sulle premesse che meno del 10% degli adulti statunitensi con livelli di glicemia più alti del normale, ma non abbastanza per essere diabetici, è consapevole dell’alto rischio di sviluppare la malattia, potendo, invece ridurlo attraverso modifiche dello stile di vita che includono i cambiamenti della dieta, l’aumento dell'attività fisica e la perdita di peso, hanno definito che il primo passo per convincere la gente a fare qualcosa di vantaggioso consiste nella identificazione efficace delle persone a rischio e accrescerne la consapevolezza con programmi di modifica dello stile di vita (Am J Prev Med doi:10.1016/j.amepre.2009.12.029). Gli studiosi hanno, così, scoperto che quasi il 30% dei 1.402 adulti, intervistati nel National Health and Nutrition Examination Survey 2005-2006, aveva il pre-diabete e che solo il 7,3% ne era a conoscenza. Peraltro, anche se la maggioranza degli intervistati aveva effettivamente avuto contatto con un medico durante l'anno precedente, solo un terzo dei prediabetici adulti aveva ricevuto consigli dagli operatori sanitari su come migliorare i propri comportamenti. Il consiglio del medico è, invece, fondamentale ed è la chiave per modificare i comportamenti. Difatti, circa il 75% delle persone, consigliate da un medico di adottare sani stili di vita, aveva cercato di farlo, rispetto a circa il 50% del totale.