PRIME RACCOMANDAZIONI DELL'ESH SULLA IPERTENSIONE DEI BAMBINI
Lurbe E. e coll. del Department of Pediatrics, Consorcio Hospital General, University of Valencia, Spain, nelle premesse che l'ipertensione ha assunto maggiore interesse nei bambini e negli adolescenti grazie ai progressi scientifici, considerando l'onere cardiovascolare da essa determinato, hanno voluto definire le linee guida per migliorare l'identificazione e il trattamento della malattia anche nei pazienti di età ≤ 18 anni, ignorati in precedenza, come annunciato nell'European Meeting on Hypertension del maggio scorso (Journal of Hypertens. 2009;27:1719-1742.). Le nuove linee guida, rivolte soprattutto ai pediatri e ai medici di medicina generale comprendono:
- la definizione e classificazione dell'ipertensione;
- la diagnostica di valutazione;
- le misure di prevenzione;
- le prove per la gestione terapeutica;
- le strategie terapeutiche e gli approcci a condizioni speciali;
- il trattamento dei fattori di rischio associati;
- lo screening per le forme secondarie d'ipertensione.
Per il punto (1) gli AA, pur considerando "studio di riferimento" le linee guida nazionali degli Stati Uniti del 2004 in ragione della grande quantità dei dati disponibili in materia d'ipertensione dei bambini e degli adolescenti, sottolineano che i dati dell'US Task Force non si riferiscono a una popolazione europea e che, a tutte le età, i valori di pressione arteriosa sono di alcuni millimetri di mercurio inferiori a quelli misurati con lo stesso metodo auscultatorio in diversi studi europei. Entrambi i riferimenti definiscono la normale pressione arteriosa nei bambini con pressione sanguigna sistolica e pressione diastolica inferiori al 90° percentile per età, sesso e altezza e l'ipertensione con pressione sanguigna sistolica e/o diastolica persistentemente al 95° percentile o superiore, misurate con il metodo auscultatorio in separate occasioni ≥ 3. Bambini con PAS o PAD medie del 90° percentile o più, ma <95° percentile e adolescenti con pressione arteriosa di 120/80 mmHg, anche se inferiore al 90° percentile, sono classificati come aventi pressione del sangue alta-normale. L'obiettivo di pressione è <90° percentile per età, sesso e altezza, mentre <75°nel caso di malattia renale cronica senza proteinuria e <50° con proteinuria. Inoltre, anche se sono scarsi gli studi sullo stile di vita nei bambini su cui si basano le raccomandazioni, il senso comune suggerisce di stimolare l'attività fisica aerobica da moderata a vigorosa. Il trattamento antipertensivo deve considerare la presenza o l'assenza di danno d'organo bersaglio, di altri fattori di rischio o di malattie quali l'obesità, le malattie renali o il diabete mellito. La terapia farmacologica deve, comunque, iniziare alla presenza di danni agli organi bersaglio, d'ipertensione secondaria o di diabete mellito di tipo 1 o 2. Peraltro, studi pediatrici sono stati condotti con un numero limitato di beta-bloccanti, di calcioantagonisti, di ACE-inibitori e di sartani e solo un piccolo studio è stato condotto su un diuretico (clortalidone) nel 1984.
In effetti, il Rapporto 1987 della Second Task Force per il controllo della pressione nell'infanzia ha descritto le regole in tale campo per i bambini e gli adolescenti con la standardizzazione delle misure, raccomandando la sua registrazione in tutti i bambini dai tre anni in su nel corso di cardiomiopatia ipertrofica e di visite urgenti. Nel 1996 sono state pubblicate le nuove tabelle di pressione sulla base dei dati del rapporto della task force 1987, regolate per altezza ed età con stima del percentile di pressione per ragazzi e ragazze di tutte le età. La pressione standard è basata sul sesso, età e altezza per fornire una classificazione precisa in base alle dimensioni del corpo per cui le tabelle in uso ora comprendono il 50°, 90°, 95°, 99° percentile per sesso, età e altezza (con le deviazioni standard).
I danni d'organo sono comuni nei bambini e adolescenti ipertesi e l’ipertrofia ventricolare sinistra ne rappresenta la prova più importante. A tale proposito, i pazienti pediatrici affetti da ipertensione dovrebbe ottenere una valutazione ecocardiografica della massa ventricolare sinistra al momento della diagnosi e in seguito periodicamente. Difatti, la presenza di IVS costituisce un'indicazione d’inizio o di potenziamento della terapia antipertensiva.
Le indicazioni della terapia farmacologica antipertensiva nei bambini si riferiscono all’ipertensione secondaria e alla risposta insufficiente alle modifiche dello stile di vita. I recenti studi clinici hanno ampliato il numero di farmaci indicati per l’età pediatrica, fornendo le utili raccomandazioni di dosaggio per molti di essi. Si conviene d’iniziare con un singolo farmaco nella rosa degli ACE-inibitori, sartani, beta-bloccanti, calcioantagonisti e diuretici. L'obiettivo del trattamento antipertensivo nei bambini è la riduzione della P.A. a valori <95° percentile, a meno di condizioni concomitanti per le quali bisogna raggiungere valori <90° percentile. L’ipertensione grave, sintomatica deve essere trattata con farmaci antipertensivi per via endovenosa.