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notiziario Dicembre 2010 N°12 - Prevalenza e significato dell’insonnia nella sindrome metabolica

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Indice
notiziario Dicembre 2010 N°12
Imprinting stagionale dell’orologio circadiano
Durata del sonno e livelli di leptina, equilibrio neurovegetativo, regolazione del glucosio, del cortisolo e della tireotropina
Il legame biochimico tra orologio biologico e diabete
I cibi grassi della gravida fanno i bambini obesi
Traffico notturno ed alterazioni del sonno
Traffico notturno e performance cognitiva il mattino
Inquinamento acustico ambientale e salute nella provincia di Roma
Sonnolenza alla guida e incidenti della strada
Deprivazione di sonno, ormoni e metabolismo negli atleti
Insonnia e ipertensione
Prevalenza e significato dell’insonnia nella sindrome metabolica
Per evitare l’infarto lavora meno e dormi di più
La macchina cerebrale dei sogni
Tutte le pagine

Prevalenza e significato dell’insonnia nella sindrome metabolica

Lanfranchi PA e collaboratori della Medicine, Sacré-Coeur Hospital, Montreal, QC - Canada, sulle premesse di studi a prova di un legame tra disturbi del sonno e la sindrome metabolica (SM), hanno cercato di valutare la prevalenza d’insonnia in 66 casi, di età dai 33 ai 69 anni, di cui 26 femmine, senza nota malattia coronarica e di altre importanti comorbidità (Jounal of sleep and sleep disorders research,2010, Vol. 33). Il 24%, 16 soggetti, ha presentato insonnia persistente, 7, il 10,6%, hanno avuto sintomi d’insonnia sporadica senza soddisfare i criteri del DSM-IV-R, 8, il 12%, erano trattati per OSA e 8, il 12%, avevano i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo. Nessuna differenza di età, indice di massa corporea, circonferenza vita, glicemia a digiuno, profilo lipidico completo e di pressione arteriosa a riposo si osservava nei casi d’insonnia (n = 16), rispetto a quelli senza disturbi del sonno (n = 27). Tuttavia, i soggetti con insonnia mostravano alti livelli di hs-CRP, rispetto ai ben dormienti (3.6 ± 1.9 mg/dl vs 2,7 ± 2,9 mg/dl, p = 0,05). In conclusione, l'insonnia si rilevava molto frequente nei malati di S.M. con associato maggior grado d’indice d’infiammazione, rispetto a quelli senza disturbi del sonno.



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