Effetti dell'invecchiamento e della menopausa sull’architettura del sonno
Lukacs JL del General Clinical Research Center and Reproductive Sciences Program, University of Michigan, per meglio distinguere gli effetti dell’invecchiamento, di per sé, da quelli dovuti alla influenza degli steroidi sessuali, hanno esaminato l'architettura del sonno sia in soggetti giovani sia di mezza età (J Womens Health (Larchmt). 2004 Apr;13(3):333-40).I ricercatori hanno arruolato cinquantuno soggetti suddivisi in quattro gruppi di volontarie: 15 OC, dai 40 ai 50 anni, con ciclo ovulatorio, 14 YC, dai 20 ai 30 anni, con ciclo ovulatorio, 12 OVX, dai 40 ai 50 anni, ovariectomizzate e in cura sostitutiva di estrogeni e 10 P M, dai 40 ai 50 anni, spontaneamente in post-menopausa. Pur con concentrazioni di estrogeni simili al gruppo YC (28 ± 4 pg / ml) e OC (34 ± 6 pg / ml), le donne OC avevano una ridotta efficienza del sonno (79% ± 2%) vs YC (87% ± 3 %, p = 0,009) e nei gruppi OVX e PM, con concentrazioni di estrogeni nettamente diverse, l'efficienza del sonno risultava anche ridotta rispetto al gruppo YC (YC OVX vs, 79% ± 3% vs 87% ± 3%, p = 0.05; PM vs YC, il 75% ± 3% vs 87% ± 3%, p = 0,007).Il risveglio era più lungo nei tre gruppi di anziane (103 ± 10 minuti, 101 ± 12 minuti, 123 ± 12 minuti per OC, OVX, PM, rispettivamente) vs l’YC (63 ± 13 minuti, p <0,05). Il numero dei viraggi di stadio si associava, inoltre, positivamente con l'avanzare dell'età (p rho = 0.3, <0,03) ma non con la concentrazione di estrogeni. In conclusione, tale studio sembra dimostrare che il deficit di sonno, connesso con l'invecchiamento in risposta a un fattore stressante sperimentale, si verifica nelle donne di mezza età precedentemente alla menopausa.