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Notiziario Novembre 2010 N°11 - Obesità della prima infanzia e brevità di sonno notturno

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Indice
Notiziario Novembre 2010 N°11
Deprivazione del sonno ed espressione emotiva
Privazione di sonno, spia di sonnambulismo
Conseguenze metaboliche della restrizione cronica di sonno
Durata del sonno e sensibilità insulinica
Sforzi per la perdita di peso vanificati dal poco sonno
Durata del sonno e rischio cardiovascolare
Disturbi del sonno e tasso di mortalità
Differenze della deprivazione cronica del sonno con l’età
Il fumo in gravidanza pregiudica la durata del sonno del nascituro
Obesità della prima infanzia e brevità di sonno notturno
Sonno, apporto calorico, insulinoresistenza e IMC in adolescenti
Perdita di sonno e consumo di droga negli adolescenti
Diffusione dinamica della felicità nella rete sociale del Framingham Heart Study
Peculiarità dei disturbi del sonno nelle donne
Tutte le pagine

Obesità della prima infanzia e brevità di sonno notturno

Janice F. Bell e collaboratori dell’University of Washington in Seattle, sulla base delle prove che tendono a sostenere un solido rapporto tra ridotta durata del sonno ed eccesso di peso nei bambini e negli adolescenti, utilizzando lo PSID-CDS(Panel Survey of Income Dynamics Child Development Supplements) nel 1997 e nel 2002, hanno esaminato l’associazione tra durata del sonno diurno e notturno e obesità successive in 1930 bambini e adolescenti, dallo zero ai 13 anni al basale nel 1997 (Arch Pediatr Adolesc Med. 2010;164:840-845). Tra i bambini dallo zero ai 4 anni la breve durata di sonno notturno al basale si dimostrava fortemente associata con un rischio più elevato di sovrappeso o obesità successivi (odds ratio, 1,80; intervallo di confidenza 95% 1,16-2,80). Tra i bambini dai 5 ai 13 anni, però, il sonno di base non si associava con lo stato di peso successivo, ma il sonno contemporaneo ne è risultato inversamente associato e in entrambi i gruppi il sonno diurno non risultava significativamente associato con l'obesità successiva. Questi risultati secondo gli AA suggerivano che esiste una finestra critica prima dei 5 anni di età quando il sonno notturno può essere importante per lo stato di obesità successiva.



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