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Indice
Notiziario dicembre 2009
Pratica corrente e futura della prevenzione/terapia delle malattie
La classificazione 2009 dell'ipertensione rivisitata dell'Hypertension Writing Group
Le novità 2009 per i diabetici ipertesi
Riacceso il dibatitto sulla curva «J»
Idroclorotiazide (HCTZ) vs gli altri antipertensivi
Il Kyoto Hearth Study
Il Vart Study
Diuretici: i più efficaci antipertensivi per prevenire lo scompenso
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Diuretici: i più efficaci antipertensivi per prevenire lo scompenso

Tocci G. e coll. dell’Università di Roma La Sapienza, sulle premesse anche del Framingham Heart Study per cui lo sviluppo d’insufficienza cardiaca, di solito considerata un "soft" end-point nel trattamento degli ipertesi, corrisponde al 40% degli uomini e al 60% delle donne, hanno presentato al CES 2009 a Barcellona la più grande meta-analisi, mai effettuata su tale malattia, dimostrando che l'incidenza globale d’insufficienza cardiaca è comparabile con altri eventi cardiovascolari e non significativamente diversa da quella per l'ictus (J Hypertens. 2008;26:1477-1486).

Metanalisi sulla prevenzione dello scompenso

Non essendoci, peraltro, prove conclusive sull’ottimale scelta di una classe di antipertensivi per la prevenzione dell'insufficienza cardiaca nei soggetti ipertesi, la meta-analisi degli AA ha voluto svolgere un’indagine nella letteratura tra il 1997 e il dicembre 2008 in merito alle più efficaci strategie nei meriti. Hanno, così, identificato 25 lavori su ipertesi o su pazienti ad alto rischio cardiovascolare, ipertesi per più del 65%, con una durata di follow-up di ≥ 2 anni in ≥ 200 soggetti, con segnalazione d'incidenza assoluta di scompenso e di altri eventi cardiovascolari maggiori. I 25 studi prescelti hanno interessato un totale di 217.387 soggetti, di cui il 40,3% randomizzati in terapia antiipertensiva tradizionale, principalmente con diuretici e agenti anti-adrenergici; 18,6% con terapia a base di diuretici, 4,1% con alfa-bloccanti e 2,2% con beta -bloccanti. I rimanenti pazienti erano trattati con inibitori delle più recenti classi di farmaci antipertensivi, calcioantagonisti, ACE-I e ARB. Di converso, il 7,1% dei pazienti era randomizzato con placebo o il miglior trattamento standard per la loro condizione e lo scompenso cardiaco era il più delle volte un end-point secondario. L’insufficienza cardiaca, come nuovo evento, si era verificata negli studi in un totale di 8.291 casi.

Metananalisi sull'efficacia differenziale nella prevenzione dello scompenso

Tutti gli anti-ipertensivi, ad eccezione degli alfa-bloccanti, si sono dimostrati più efficaci nel prevenire L’insufficienza cardiaca rispetto al placebo con i diuretici al primo posto (OR, 0.56, IC 95%, 0,44-0,69), seguiti dagli ARB (OR, 0.67, IC 95%, 0,52-0,80), dagli ACE-inibitori (OR, 0.67, IC 95%, 0,56-0,79) e dai CCBS con effetto inferiore (0,78, 0,62-0,92).



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